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Milazzo, contro il dissesto si pensa alla vendita di parte del patrimonio immobiliare

Censimento del proprio patrimonio immobiliare con cessazione del rapporto di locazione, laddove possibile con carattere immediato, o comunque alla scadenza; riduzione degli impegni con i privati sull’affitto degli immobili e possibile vendita futura. In tempi di dissesto nessun settore a Palazzo dell’Aquila passa inosservato anche perché la Commissione straordinaria di liquidazione ha necessità di conoscere l’entità del patrimonio immobiliare per valutare se necessario la possibilità di mettere in vendita ciò che effettivamente al Comune non serve.

Più volte anche l’Amministrazione, come riportato dalla Gazzetta del Sud in edicola, ha chiesto agli uffici finanziari un report dettagliato sui costi sostenuti per affittare degli immobili privati da destinare ad uffici, scuole e centri sociali e nel contempo monitorare il proprio patrimonio immobiliare, stimato sui 10 milioni di euro ma, come rilevato più volte dai revisori dei conti, poco fruttifero per le casse comunali.

Nell’ultima relazione del bilancio di previsione 2015, il precedente collegio dei revisori ha suggerito «particolare attenzione al patrimonio immobiliare dell’ente e un adeguamento dei canoni d’affitto». Al momento il miglior "inquilino" per il Comune è il ministero degli Interni che paga per l’affitto della caserma dei vigili del fuoco di via Acqueviole 68 mila euro l’anno. Proprio qualche giorno addietro è stata versata la tranche relativa al secondo trimestre di affitti. Il Commissariato di polizia spende, invece, per la locazione degli uffici di via Crispi, 7.127 euro, dei quali 1.859 per l’autorimessa e 4.028 per la caserma.

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