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Baracche di Messina, no allo stato di emergenza

È ufficiale il no della Protezione civile nazionale alla dichiarazione dello stato di emergenza per le baracche messinesi. La decisione, che era stata anticipata al sindaco Cateno De Luca la settimana scorsa, è stata comunicata alla Regione. "Rispettiamo la decisione della Protezione civile nazionale - è il commento del presidente della Regione Nello Musumeci - ma non la condividiamo. La situazione di gravissimo degrado igienico-sanitario-ambientale di una vasta area della città di Messina è sotto gli occhi di tutti e rappresenta una grande vergogna per la politica nazionale e regionale. Ecco perché, a prescindere, una soluzione deve essere trovata e subito".

Per il capo della Protezione civile nazionale, Angelo Borrelli, "la situazione descritta risulta essere la conseguenza di una condizione preesistente da anni e divenuta cronica anche a seguito della mancanza di interventi. Peraltro, le situazioni di degrado urbano dovute in gran parte anche a fenomeni incontrollati di abusivismo edilizio non prontamente risolti, sono comunemente diffuse in molte realtà delle periferie italiane e non possono essere oggetto di un intervento del Sistema nazionale di protezione civile".

Pur respingendo la richiesta dello stato di emergenza, la Protezione civile ha comunque interessato del problema il ministero dell’Ambiente affinché valuti "eventuali possibilità di intervento, a supporto e integrazione della Regione e del sindaco di Messina, ai fini della tutela della pubblica e privata incolumità e della salute".

Secondo la stima degli interventi effettuata dal Comune il costo complessivo dell’operazione di bonifica delle aree per l’emergenza igienico-sanitaria riconosciuta anche da una relazione dell’Asp dovrebbe essere di circa 35 milioni di euro. "Messina - conclude Musumeci - non può più aspettare: lo fa da cento anni. La delibera della richiesta di dichiarazione del gravissimo stato di emergenza era per noi un atto dovuto e sentito. Del resto l’emergenza a Messina c’è ed è sotto gli occhi di tutti. Invece di essere contingente è strutturale: da cento anni! Ma questo non significa che l’emergenza non ci sia. L'Agenzia per il risanamento, voluta dalla coalizione del mio governo, dovrà essere adesso lo strumento per cancellare questa pagina disonorevole. Siamo accanto al Comune messinese in questa impresa difficile e insidiosa".

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