Telefonate e messaggi continui rappresentavano ormai la normalità. Quasi non facevano testo rispetto a quello che di lì a poco sarebbe stata costretta a subire.
Il compagno 44enne, prigioniero di un amore “malato”, schiavo dell’assillo di perderla e incapace di controllare comportamenti aggressivi, si è persino lasciato andare a gesti estremi: trascinandola con la forza, l’ha costretta a inspirare il gas del fornellino della cucina; l’ha schiaffeggiata e le ha stretto una cintura al collo, mimando il gesto di volergliela stringere per soffocarla.
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