Il Comune di Taormina ha avviato la nuova fase di raccolta differenziata riguardante gli operatori commerciali del centro storico di Taormina. Ed è già corsa contro il tempo per allontanare la "spada di Damocle" del conferimento in discarica all'estero che la Regione imporrà se le percentuali di differenziata rimarranno inferiori al 35%. Il sindaco Mario Bolognari, nel corso di un incontro con i commercianti ha chiesto "collaborazione" e di "dare priorità alla separazione dell'umido dalla indifferenziata. I dati della raccolta avviata in via sperimentale nella passata legislatura sono ancora insufficienti. Il 17,54% di differenziata dei primi sei mesi del 2017 è diventato un 18,83% nel primo semestre 2018. Con questi numeri Taormina sarebbe costretta a trasferire fuori dalla Sicilia e forse all'estero e i propri rifiuti, con tutto ciò che ne conseguirebbe in termini di costi economici altissimi". Da novembre scatteranno, intanto, le sanzioni con multe ai trasgressori e si pensa all'impiego di ispettori ambientali sul territorio. Al momento, a Taormina, il servizio nettezza urbana oggi ha un costo di 4 milioni di euro e viene gestito in via provvisoria dalla Mosema di Mascalucia ma è in atto la gara d'appalto all'Urega per avviare i sette anni di gestione Aro Taormina: "L'appalto da 20 milioni di euro è in corso. La Mosema non ha partecipato alla gara, hanno presentato offerta invece 12 società. Avremo il risultato entro il 31 gennaio, data in cui scadrà la proroga alla Mosema", fa sapere Bolognari.