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Sequestrato a Firenze il bar di Sutera

Sequestrato a Firenze il bar di Sutera

La giustizia, anche se lentamente, sta rimediando all'incredibile caso di Giovanni Sutera uno dei killer di Graziella Campagna la ragazzina di Saponara uccisa dalla mafia 33 anni fa. L'uomo era stato arrestato dai Carabinieri il 27 marzo scorso perchè ritenuto con il fratello il capo di un'organizzazione che oltre a coltivare grandi quantità di marijuana in Spagna, la importava e la rivendeva in Italia. Nell'occasione si scoprì che Sutera, benchè gravato da un ergastolo per l'omicidio di Graziella Campagna e da una condanna a 25 anni per l'omicidio del gioielliere fiorentino Vittorio Grassi, ucciso nel 1982, da tre anni era in libertà condizionale. Incredibilmente Sutera gestiva con il fratello il bar pasticceria Curtatone nel pieno centro di Firenze. Ora, dopo l'arresto di due mesi fa, l'autorità giudiziaria ha sottoposto a sequestro preventivo l'esercizio commerciale che si trova in Borgo Ognissanti, in una zona molto frequentata dai turisti, del valore di circa un milione di euro. Il provvedimento è stato disposto d'urgenza dalla procura distrettuale antimafia ed eseguito da carabinieri e guardia di finanza e rientra nell''inchiesta per bancarotta fraudolenta nella quale a marzo erano finite in manette quattro persone fra cui appunto il boss palermitano Giovanni Sutera ed il fratello Renato.

La scoperta che l'assassino di Graziella fosse tranquillamente libero, gestisse un prestigioso bar nel centro di Firenze e vivesse una vita normale, aveva fatto indignare i familiari della ragazza che per anni si sono battuti perchè venissero individuati mandanti ed esecutori di quel delitto. Dopo gli arresti e le condanne inflitte dalla Corte d'Assise di Messina e confermate dalla Cassazione, sembrava che la giustizia avesse fatto il suo corso. Ma in carcere Sutera è rimasto solo pochi anni. Dopo aver ottenuto la semilibertà nel 2014, nel 2015 ha ottenuto il beneficio della libertà condizionale. Solo la nuova inchiesta sul traffico di droga lo ha riportato in cella come se, in quella fredda sera del 12 dicembre 1985, non avesse ucciso a fucilate in una radura sui colli Sarrizzo una innocente ragazza di 17 anni che stava iniziando ad affacciarsi alla vita.

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