Personale delle Capitanerie di Porto di Reggio, Bari, Manfredonia e Messina, su disposizione della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, ha eseguito una serie di perquisizioni in alcuni punti di vendita di prodotti ittici situati nei comuni di Manfredonia e Messina. Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni e dal pm Giovanni Calamita, sono state avviate dopo il sequestro di 310 kg di novellame di sarda avvenuto l'11 marzo scorso nei pressi degli imbarchi per la Sicilia dal personale della Guardia costiera reggina. In quella occasione furono sequestrati alcuni documenti fiscali che hanno portato la Procura ad effettuare ulteriori accertamenti per verificare l'intera filiera ed il coinvolgimento di altre persone. Le ulteriori perquisizioni disposte dalla Procura reggina - per le quali sono state coinvolte per competenza anche le Procure di Foggia e Messina - hanno portato ad un ulteriore sequestro di prodotti ittici e documentazione ritenuta utile alle indagini. Complessivamente sono stati sequestrati 4.521 kg di prodotti ittici e denunciate nove persone. Dalle indagini, tutt'ora in corso, emerge che ci sarebbero forti legami consolidatisi nel tempo tra la marineria pugliese, in particolare quella di Manfredonia e le locali società di commercializzazione di prodotto ittico con accordi commerciali, con le società operanti in Sicilia, per il commercio di novellame con un danno all'ecosistema, e violando di fatto tutte le norme in materia igienico sanitaria, fiscale e commerciale.
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