Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Taormina Film Festival, "Madame Luna" trafficante di uomini in cerca di riscatto

La realtà cruda e spietata della criminalità agita sulla pelle di chi attraversa il Mediterraneo per salvarsi e la questione controversa dell’accoglienza, in un film che parla di donne, pregiudizio, colpa e possibilità di riscatto. Tante e fra loro connesse le tematiche di «Madame Luna» di Daniel Espinosa, proposto al pubblico del Taormina Film Festival nella sezione «Focus Mediterraneo», e presentato ieri alla stampa (sarà al cinema da oggi con Europictures).
Coproduzione tra Svezia e Italia, girato tra Lamezia Terme, Agrigento e Porto Empedocle col sostegno delle Film Commission di Calabria e Sicilia, nasce come documentario per poi diventare un lungometraggio scritto dal regista con Maurizio Braucci (sceneggiatore di “Gomorra” e “Martin Eden”) e Suah Arraf.
Un film che parla dell’esperienza all’interno di un centro di accoglienza, e si sviluppa progressivamente dall’esterno all’interno, dalle vicende di una realtà drammatica, di violenza e prevaricazione, al vissuto interiore dei personaggi, ponendo sostanziali interrogativi sulla possibilità di riscatto morale e recupero della dignità personale.
La storia è quella di Almaz alias Madame Luna (l’esordiente Meninet Abraha Teferi, catanese di origini eritree), spietata trafficante di esseri umani, costretta a fuggire dalla Libia assieme ai tanti migranti che intraprendono il viaggio della speranza verso l’Italia. Arrivata in un centro d’accoglienza di Lamezia Terme, inizierà a collaborare con un'organizzazione criminale che specula sul sistema dell’accoglienza.
«È un’opera in soggettiva, che riguarda il personaggio di Madame Luna – ha detto il regista – ma parla anche di noi. Vengo da umili origini e una delle ragioni che mi ha spinto a fare cinema è stata la possibilità di raccontare storie abitualmente non raccontate, e svelare aspetti più nascosti della nostra società. Questo film va al di là della violenza e dei segreti che avvolgono il mondo in cui Madame Luna è invischiata».
Per Espinosa un ritorno al cinema d’autore dei primi lavori, dopo pellicole mainstream come «Life» e «Morbius». «Sono tornato al cinema delle mie radici, alla ragione per cui ho iniziato a fare film, e dato che tutti i film hanno esigenze particolari, in questo caso trovare l’attrice protagonista è stata un’impresa quasi impossibile. Volevo raccontare una storia aderente alla realtà e l’interprete principale avrebbe dovuto parlare almeno sei diverse lingue, fra cui l’italiano, il francese e l’arabo, essere eritrea e avere 25 anni. È stata una sfida quasi impossibile, una vera missione suicida; ma, dopo sei mesi di casting, quando mi stavo arrendendo, ecco che Meninet si presenta a Bologna...».
Immancabile il paragone tematico con «Io, capitano» di Matteo Garrone: «Matteo è uno dei miei idoli. Abbiamo girato in contemporanea. Nel suo film fa sì che i personaggi riacquistino il rispetto e l’umanità e per questa ragione ha il mio massimo apprezzamento. Il mio parla della lotta per la conquista della dignità. Cos'altro varrebbe la pena di raccontare davvero?».
Nel cast anche Hilyam Weldemichael, Claudia Potenza, Emanuele Vicorito e il messinese Luca Massaro. E, inoltre, i palermitani Paride Cicirello, Massimo Pupella, Aurora Peres e Claudia Perna. Prodotto per l’Italia da Momento Film, «Madame Luna» sarà proposto domani al Cinema Eplanet Ariston di Catania alla presenza di Meninet Abraha Teferi.

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia