“Suggestioni dal Set”, format sullo spettacolo e i suoi protagonisti, ideato e condotto dal giornalista messinese Marco Bonardelli, alla diciottesima Festa del Cinema di Roma raggiunge il traguardo della decima edizione e lo festeggia con i grandi compositori di musica da film, presso lo Spazio Lazio Terra di Cinema della Regione Lazio, all’Auditorium Parco della Musica.
“Da Roma al Sud, un ponte in musica” la tematica dell’evento che ha riunito attorno a un tavolo Pivio, Franco Micalizzi, Paolo Buonvino, Maurizio Filardo, Michele Braga, Giuliano Taviani e Andrea Guerra, per commentare «quell’aspetto impalpabile delle immagini che fissa il ricordo alle emozioni. Musiche di capolavori che hanno segnato la Storia, diventando colonne sonore della nostra vita», ha detto Bonardelli, che in apertura, sulle immagini delle precedenti edizioni, ha ricordato la genesi del format, la sua predilezione per l’intervista e la necessità di dare una cornice al dialogo a più voci con i professionisti dello spettacolo.
I compositori hanno così raccontato ciascuno la peculiarità della propria musica e il rapporto che li lega ai registi, svelando come non sia sempre il copione a suggerire la giusta sonorità. «La materia che manipoliamo, la musica, già nella parola che deriva da “muse” ha a che fare con gli dei - ha detto Paolo Bonvino, di Scordia (Catania), collaboratore stretto di Gabriele Muccino - quindi con qualcosa di divino, anche se non religioso, certamente superiore. Questo atteggiamento ci rende autori della parte più impalpabile e sottile di un film». Sulle immagini della trilogia di “Diabolik” dei Manetti Bros., Pivio, autore delle musiche con Aldo De Scalzi, ha svelato l’evoluzione della colonna sonora dalla partitura orchestrale del primo, fino al prog anni Settanta del secondo e all’R&B e funky del terzo. Maurizio Filardo, di Castelvetrano (Trapani), compositore di fiducia di Paolo Genovese, inizia il sodalizio col regista romano quando decide di abbandonare la produzione musicale. Una collaborazione che dura ancora oggi nella serie “I Leoni di Sicilia”, dai romanzi storici della trapanese Stefania Auci.
Collaboratore di Roberto Andò per “La stranezza”, Michele Braga racconta i suoi inizi da autodidatta e la formazione con lezioni private, oltre alla scelta di usare per il film del regista palermitano strumenti della tradizione popolare come la mandola e il mandolino tipici di Roma e del Lazio. Proveniente da una famiglia di registi Giuliano Taviani, figlio di Vittorio, che avrebbe voluto seguirne le orme, ma a 19 anni scopre la passione per la musica che lo libera dal fardello familiare. All’evento ha ricordato la colonna sonora, realizzata col liparese Carmelo Travia, di “Figli” (Giuseppe Bonito), ultima sceneggiatura dell’amico Mattia Torre, prematuramente scomparso. Figlio d’arte anche Andrea Guerra, che ha raccontato i suoi esordi con la produzione di musiche per documentari sottomarini e la collaborazione con Ferzan Ozpetek iniziata con “Le fate ignoranti”, dove scopre un regista che non ha paura di sconvolgere la sceneggiatura per restituire, anche attraverso la musica, un capolavoro.
Chiusura in allegria sulle celebri note di “Lo chiamavano Trinità” di E.B. Clucher con Franco Micalizzi, che tra ironia e verità ha raccontando i retroscena di quella che fu la sua prima collaborazione artistica. L’evento è stato promosso da Suggestioni Press col patrocinio dell’ACMF – Associazione Compositori Musica per Film, presieduta da Pivio.
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