Alla ricerca di... Indiana Jones perduto. Clima elettrizzante al Taormina Film Fest per l’anteprima del capitolo finale della saga
Ma dov’è Harrison Ford? Forse al BamBar? Si può resistere al richiamo delle sirene, ma non alla granita agli agrumi di Sicilia! «No, non si è visto – risponde smarrito lo storico gestore Saretto Bambara – Se lo vedete portatelo qui!». E per essere più convincente cita Amber Heard e Mario Biondi come suoi ospiti festivalieri. Appena enunciato, il nome di Ford – ieri al Film Fest per l’attesissima prima italiana di “Indiana Jones e il quadrante del destino”, presentata al Teatro Antico da Fabio Rovazzi ed Elvira Terranova, alla presenza di Ford, Phoebe Waller-Bridge e Mads Mikkelsen – attira più del miele: si formano capannelli e gira la domanda ossessiva della sua ricerca. Si fanno ipotesi, dalle più verosimili alle più improbabili, fino alla “certezza più incerta” del solito ben informato che giura di averlo visto ieri, sotto mentite spoglie, con cappellino da marinaio ed occhiali da sole, esibendo una foto scattata di nascosto. «Ma nooo! Non è lui! Questo della foto è più magro e più giovane!». L’età passa per tutti, anche per il fascinoso Harrison. Il primo “no” non scoraggia, si dice, anzi aguzza l’ingegno e lo dirige verso altri luoghi simbolo del doc siciliano. Delude la ricerca tra bar tipici e ristoranti stellati, e dalla gastronomia si passa freneticamente ai panorami su cui Indiana Jones potrebbe aver posato lo sguardo. Un esperto di montagne impervie non può aver resistito al panorama mozzafiato di Piazza IX Aprile, con affaccio sulla Baia di Naxos! E dato che i luoghi informano più degli umani, trapela in piazza qualche indiscrezione sul primo giorno a Taormina (ovvero sabato) dell’archeologo più amato che, come qualsiasi turista di passaggio, pare si sia soffermato ad ascoltare la musica dal vivo dello storico Wunderbar, assistendo alla performance della talentuosa Alex AllyFy (Alessandra Fichera), cantautrice di Mascali (Catania), già notata da Fiorello e ospitata al Video Box Live del suo “Viva Rai2”. Non si tratta di semplice “voce da bar”, perché lo conferma la stessa artista in post e storie del suo profilo Instagram. Perché, al di là di qualsiasi ipotesi, le nostre amate star si comportano come tutti, nonostante nelle fantasie da “dolcevita” diventino esseri straordinari ed unici. Ieri nuovi appostamenti per Harrison Ford già dal mattino con altre chiacchiere, per giungere infine alla certezza che il famoso archeologo della saga di Lucas e Spielberg nel suo soggiorno taorminese è stato più Ford e meno Jones, preferendo al bagno di folla sul Corso l’aria condizionata del suo hotel, ed un riposino in vista della festa post-proiezione che si è svolta durante la notte al Paradise BeachClub di Letojanni, organizzata dalla Disney in suo onore. È rimasta la certezza della sua umana normalità assieme a quella del blue carpet in Piazza IX Aprile davanti al cartellone del Film Fest, che ha portato nella storica piazza fan da Svizzera, Inghilterra e Germania. Già dal mattino, sotto un sole cocente,i cosiddetti “cosplayer”, fedelissimi ammiratori abbigliati come il loro beniamino, hanno dispensato selfie come vere star. Loro, in odore di Ford, ne hanno quasi fatto... la controfigura, compensando i modesti risultati del “totoFord” e promuovendo la “IGI - Indiana JonesGear Italia”, prima community nazionale dedicata al personaggio, presente su Facebook. Lo avevano incontrato in due occasioni. «A Cefalù gli abbiamo fatto la posta – ha raccontato Fabio Gentileschi, membro del club – . Siamo rimasti tutto il pomeriggio lungo una strada che portava al campo base dove si preparavano attori e troupe e quando avevamo perso le speranze è arrivata una golf card con Ford, che è sceso dall’auto per un selfie con noi». «Abbiamo ricevuto l’invito ufficiale dalla Lucasfilm per la première a Los Angeles – ha aggiunto il fondatore Pasquale Marsella – e siamo andati al red carpet per la foto con Ford e tutto il cast. Indiana Jones ha accompagnato la nostra crescita dall’infanzia e pur non essendo un supereroe ha il superpotere di gestire situazioni complesse. Le storie della saga sono ispirate ad eventi reali, con protagonisti i nazisti e i russi. Quindi c’è la Storia con i MacGuffin (eventi utilizzati come espedienti narrativi) e gli oggetti di scena gestiti alla perfezione. Tutto questo si ritrova nel nuovo capitolo, degna conclusione della saga, dopo il meno convincente “Il regno del teschio di cristallo”».