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Tao Film Fest, "Da Star Wars alla Marvel": quando il fumetto irrompe nel grande schermo

Un incontro realizzato in collaborazione con Etna Comix. Tra i relatori, il disegnatore Simone Bianchi e l'esperto Luca Raffaeli

Etna Comics
Etna Comics

Quando si parla di cinecomics non si può fare a meno di pensare ai film Marvel, grandi successi cinematografici degli ultimi vent’anni, che hanno consentito l’ingresso sul grande schermo di personaggi iconici della letteratura fumettistica, permettendo la consacrazione di questo tipo di film a vero e proprio genere cinematografico.

Taormina Film Fest, in collaborazione con Etna Comics, attraverso l’incontro “Cinema e Fumetto: da Star Wars alla Marvel” ha offerto una riflessione sul rapporto tra la pagina disegnata e la sua trasposizione sullo schermo. Relatori dell’evento – assieme al co-direttore artistico Francesco Alò e al direttore generale e artistico di Etna Comics Antonio Mannino – due professionisti di spicco: Simone Bianchi, disegnatore lucchese, popolare oltreoceano per il suo lavoro presso la Marvel e la DC Comics, e Luca Raffaelli, uno dei massimi esperti italiani di storia del fumetto, amico personale di Andrea Pazienza, che ha curato una raccolta dei suoi lavori per “L’Espresso”.

L’incontro ha fatto conoscere il mondo Marvel e ha fatto chiarezza su quanto sia fondamentale il gioco di squadra, sul grado di libertà dell’artista nel creare le proprie opere, gettando uno sguardo sui grandi personaggi del colosso editoriale, da Spider-Man agli X-Men fino agli Avengers, quelli reinterpretati su grande schermo. Tante le questioni affrontate sul rapporto tra cinema e fumetto, dalle esigenze di marketing, alla ricerca di validi sceneggiatori per i film, fino alla “fumettizzazione” estrema della settima arte che rischia di vampirizzare il fumetto stesso.

«Il comic book (classico fumetto statunitense) è destinato agli adolescenti, diversamente dal manga giapponese che può essere letto anche da un adulto - ha detto Raffaelli – E questa distinzione è da tener presente tanto nelle sceneggiature quanto nel marketing, per la difficoltà a convincere un quarantenne che va a vedere il film a leggere il fumetto. Una questione complessa che gli addetti ai lavori dovrebbero risolvere».

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