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Luciani e l'amarcord... amaro: “Io e il Messina, una storia finita malissimo”

Due stagioni chiuse amaramente con il rigore sbagliato nel playout di Foggia: «Ho cercato di smaltire la delusione, l’Acr che rischia di non iscriversi in D mi sorprende»

L’ultimo frame della sua avventura al Messina è quel rigore fallito allo “Zaccheria” nella sfida di ritorno del playout contro il Foggia, che avrebbe potuto cambiare le sorti del match. Non si potrà mai sapere, ma è rimasta la delusione della squadra, della città e quella personale di Pierluca Luciani che, comunque, si è preso la responsabilità di presentarsi dal dischetto. «È passato tempo e ho cercato di smaltire quella delusione. Dopo il playout e la retrocessione ci sono rimasto male avendo vissuto due stagioni a Messina. Abbiamo dato tutto, ma siamo arrivati a quella partita dopo aver sopportato tante situazioni. Eravamo carichi, ma forse non nel modo giusto dopo mesi difficili. Tirare i rigori a 22 anni è un segno di responsabilità, anche perché in campo c’era gente di grande esperienza», ha affermato l’attaccante classe 2002, che ha rivissuto quel momento: «Sono andato convinto, lo volevo tirare e i compagni volevano che lo tirassi. Non ho avuto paura, ho calciato quasi tutti i rigori a chiudere, ma lì ho pensato che il portiere mi avesse studiato e ho deciso di cambiare. Ho aperto il tiro, ma non è andata bene».
Lì è finita l’esperienza in riva allo Stretto di Luciani, iniziata nell’estate 2023 e tornato un anno fa, ma non sono mai state stagioni semplici: «Sono arrivato con poca fiducia e poca credibilità da parte di tutti e l’ho avvertita solo quando ho iniziato a segnare. È stato un anno e mezzo complicato».
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