
Ecco il giorno della verità. Foggia e Messina si giocano tutto, novanta minuti o poco più per salvare la categoria, rimanere in Lega Pro. Stavolta non ci saranno davvero altri appelli.
Il Foggia non vince dallo scorso 9 marzo, successo interno contro il Sorrento firmato Salines. Da allora una serie di sconfitte e gli ultimi due pareggi, quello in casa del Picerno e il successivo nell’andata playout di sabato scorso al “Franco Scoglio”: eppure sarebbe bastato un pari nell’ultimo precedente dello “Zaccheria” con l’Acr per arrivare alla salvezza, che invece i Satanelli dovranno giocarsi oggi. Come, appunto, il Messina che invece è in serie utile da tre gare, con due vittorie e il pari senza reti dell’andata. Ma soprattutto una lunga rincorsa, con in mezzo tanto di penalizzazione (-4) e crisi societaria, aspetto che peraltro accomuna le due squadre. Nobili decadute costrette al “mors tua vita mea” per evitare il ritorno nell’inferno del Dilettantismo che potrebbe anche aprire scenari peggiori.
Non è il momento di pensarci. Tutta la concentrazione è sul campo, primo vero bivio in ottica futura. Due risultati per i pugliesi, solo la vittoria per i peloritani. Che l’hanno già strappata ad aprile, penultima giornata di campionato, 1-2 con doppietta di Luciani. E adesso rieccoci qua.
L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale

Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.

Caricamento commenti
Commenta la notizia