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Milazzo con l’entusiasmo alle stelle. Il ritorno in D manda in estasi la città

Dopo il successo sul campo della Jonica, grande festa nelle strade nel centro tirrenico. Trionfo maturato con voglia e lungimiranza, superando corazzate molto più costose

Ci sono voluti quattordici anni, ma il Milazzo è tornato in serie D nel modo più bello, al termine di un torneo regolare, iniziato per migliorare la terza posizione della passata stagione e lottando giorno dopo giorno contro squadre attrezzate, frutto di importanti esborsi economici per vincere il torneo di Eccellenza. Invece, l’hanno spuntata i rossoblù.
La festa è all’inizio. Domenica, la squadra appena arrivata a Milazzo ha fatto passerella su un trenino turistico tra i tanti tifosi sparsi per la città, per poi concentrare tutti i festeggiamenti in centro davanti alla storica fontana del Mela, tradizionale luogo di festa delle vittorie rossoblù.
Un grande plauso va alla società e allo straordinario gruppo anche per il gesto di domenica pomeriggio, subito dopo il fischio finale del direttore di gara che li promuoveva in serie D. Alla notizia del malore occorso al tecnico della Jonica, immediato stop ai festeggiamenti, tutti in silenzio e massimo rispetto per il delicato momento poi fortunatamente concluso con la ripresa di Enzo Famulari. Anche questi sono atteggiamenti di una squadra formata da gente matura e soprattutto in grado di capire i momenti.
La festa, così, è proseguita in città, con l’assessore Antonio Nicosia che ha atteso la squadra davanti al Palazzo Municipale per poi far affacciare tutti i protagonisti dal balcone del palazzo per far attribuire loro tanti applausi. Festa che è proseguita fino a tarda serata con giochi pirotecnici e sventolii di bandiere in giro per la città.
«E’ stata una cavalcata incredibile - afferma il bomber e beniamino del pubblico Peppe La Spada, autore di 15 marcature stagionali - sin dai primi giorni abbiamo creato un gruppo eccezionale, non eravamo compagni di squadra ma fratelli. Abbiamo lottato contro tutto e tutti e anche nel momento di difficoltà, quando il Modica ci aveva superato in classifica, ci siamo ulteriormente ricompattati e abbiamo finito la stagione con questo grande trionfo. Grazie a tutti, alla società, ai nostri splendidi tifosi, al grande mister Angelo Bognanni, proprio a tutti non voglio dimenticare nessuno».
Ma una dedica speciale per questo traguardo: «Il mio primo pensiero va ai miei nonni Peppino e Franco che purtroppo non ci sono più, ma allo stesso modo voglio dedicarla a chi non è più fra noi. Mi riferisco a Marco Salmeri, al nostro dirigente Salvo Andaloro, ad Alessandro Scalzo e a tutti quelli che da lassù ci hanno guidato a questo storico trionfo».

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