
Caccia alle ultime quote per raggiungere i 312 mila euro per pagare stipendi e contributi. Poi partirebbero i pagamenti con il presidente Stefano Alaimo. Ecco cosa si racchiude in queste ore frenetiche
Il "gong" è previsto alle 15.30: ora entro cui si saprà se il Messina rispetterà o meno la scadenza fissata dalla federazione per il saldo di stipendi e contributi, ultima tranche prima della fine del campionato. In giornata, infatti, vanno completati i bonifici dai quali verranno prodotte le relative attestazioni da girare alla Figc per accertare l'adempienza della società dopo il parziale passaggio a vuoto di febbraio. Mancano però ancora alcune quote per chiudere l'operazione di salvataggio avviata lunedì, come emerso dalle dichiarazioni di ieri del sindaco Federico Basile che nelle scorse ore è riuscito a ottenere il sì di tre operatori e continua a sollecitare il tessuto locale. Figura cruciale in questa corsa contro il tempo è il notaio Bernardo Maiorana, incaricato di far transitare i fondi raccolti dagli imprenditori messinesi guidati da Francesco Barbera, dal suo conto a quello della società Acr, e da quest'ultimo ai vari destinatari. Procedura necessaria affinché sia tutto in regola. Il professionista ha predisposto tutto quanto serve sul piano tecnico, definendo gli atti e facendosi trasferire gli estremi dal segretario Alessandro Failla. Le eventuali operazioni per i pagamenti, dovranno essere "accompagnate" dal presidente Stefano Alaimo, in possesso dei pin bancari. Che lunedì sera ha comunque dato la propria disponibilità ad operare in tal senso, così anche a cedere l'80% del club. Insomma, è una clamorosa rincorsa, seppur il campionato si chiuderà comunque sul campo, anche senza un eventuale pagamento, ad ogni modo cruciale. Se infatti giurisprudenza e addetti ai lavori indicano un trasferimento al prossimo torneo di un'eventuale sanzione sulla classifica (sempre salvo casi eccezionali), non è difficile immaginare come in caso di retrocessione, diverrà quasi impossibile trovare acquirenti per un club che a quel punto sarebbe retrocesso tra i Dilettanti (perdendo di fatto buona parte del proprio patrimonio valoriale), ancor di più indebitato sul piano finanziario e con la mannaia di una penalizzione sulle spalle. Ecco perché oggi non si sancirà o meno la morte del Messina, ma dipende tanto del futuro di questa matricola.
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