
Stefano Alaimo più che da presidente si muove in questi giorni da novello “signor Wolf” cercando di risolvere grane, ma nella condizione in cui si trova oggi il Messina con AAD, vale come l’oro il motto “o porti almeno una soluzione, o anche tu sei parte del problema”. La soluzione reale sarebbero i soldi, quelli veri: annunciati, promessi, dichiarati in “viaggio” dall’estero per conto della fiduciaria lussembughese, ma mai approdati sui conti dell’Acr. Sono passate settimane e la pazienza finita: dopo la collezione di esperienze negative tra Francia e Belgio, il ceo Doudou Cissè rischia di collezionarne un’altra. Cedere ora, prima che sia troppo tardi, è l’unica soluzione per evitare di raggiungere un record poco invidiabile. D’altronde in chi lo incrociato, tra 4US, Deinze e altre esperienze, sembra avere lasciato tutt’altro che un buon ricordo.
Con l’ex presidente Pietro Sciotto che ha fatto sapere chiaramente di non essere intenzionato ad esercitare la clausola di rescissione dal contratto di cessione della maggioranza, dopo l’inadempienza di AAD relativa alla prima quota da un milione e 250 mila euro da versare, l’occasione ghiotta pare essersi palesata con l’interesse del gruppo americano. Sollecitato da un manager di origini messinesi operativo negli States, che corrisponderebbe al nome di Francesco Borgosano. Creatore di una startup ma non solo.
Contatti in corso tra le parti, con Cissé che (seppur a singhiozzo) avrebbe aperto a un passaggio di mano. Reale o semplicemente di facciata lo vedremo presto, a cominciare dall’importo richiesto per potere trasferire l’80% delle quote delle quali è divenuto proprietario senza spendere nemmeno un euro. Se non, secondo quanto filtrato da fonti interne al club, “iniettando” nel club tre diversi bonifici per un totale di circa 110 mila euro. Utilizzati prevalentemente per spese correnti (personale e campi), ma anche per una quota del “salva-calcio”. Prime battute, rassicuranti, prima del grande e clamoroso “buco” relativo al mancato pagamento dei contributi che hanno comportato 4 punti di penalizzazione in classifica. Forse una strategia, chissà (...) per arrivare dove, ma che va fermata perché all’orizzonte potrebbe esserci un’altra piccola ma incrinante mazzata relativa al mancato invio dei documenti richiesti dal Coaps per accertare solvibilità e “fedina amministrativa” dei rappresentanti nuovi del club (Alaimo e Cissè).
Insomma, bisogna fare in fretta. Intanto chiarendo i rapporti (cause possibili e prelazioni previste) tra Cissè e Sciotto, il quale (almeno apparentemente) è ormai totalmente disinteressato alle sorti del club, nonostante un 20% di quote ancora in possesso e una fideiussione depositata che a lui fa riferimento (come riportato peraltro nella lettera di definitivo disimpegno). Il sindaco Federico Basile, che avrebbe provato invano in queste settimane a mediare e farsi portavoce degli stati d’animo della piazza, ha lamentato (infastidito) un mancato dialogo con le parti. Magari faranno direttamente da loro, l’importante è che facciano in modo che non venga oltremodo umiliata la passione e l’orgoglio dei tifosi, i sacrifici della squadra e di chi non ha abbandonato la nave, le speranze ancora vive di salvezza.
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