
Il 13 e 14 marzo Messina diventa il palcoscenico di un'affascinante teoria sulla nascita del calcio, con la presentazione del libro "1702 C'era una volta il calcio" e l'inaugurazione di una mostra d'arte contemporanea. Un viaggio tra storia, sport e cultura che mira a riscrivere le origini del gioco più amato al mondo. Secondo le ricerche dello storico Nino Principato, il calcio moderno potrebbe essere nato proprio a Messina nel 1702, quando si sarebbe disputata la prima partita in cui la palla veniva giocata esclusivamente con i piedi. Questo evento anticiperebbe di oltre un secolo la prima partita ufficiale riconosciuta, disputata dagli inglesi nel 1860 tra Sheffield e Hallam.
A raccontare e approfondire questa tesi è il libro "1702 C'era una volta il calcio", frutto del progetto Emovus - La Finestra Gialla. Il volume esplora non solo la teoria storica, ma anche il legame tra il calcio e la società, intrecciando cultura, musica, passioni giovanili e arte. Il testo raccoglie i contributi di numerosi studiosi e giornalisti, tra cui Luigi Mondello, Marco Centorrino, Alessandro Notarstefano, Mauro Cucé e Salvatore De Maria che coordinerà i lavori.
La presentazione del libro si terrà giovedì 13 marzo alle ore 17:30 nel Salone delle Bandiere del Comune di Messina, alla presenza del sindaco Federico Basile e degli assessori Massimo Finocchiaro (Sport) ed Enzo Caruso (Cultura).
Venerdì 14 marzo, alle ore 18, il percorso culturale proseguirà con l'inaugurazione della mostra "1702 - C'era una volta il calcio" presso la galleria d'arte La Finestra Gialla. L'esposizione raccoglie 13 opere di grande formato e palloni trasformati in opere d'arte da una "squadra" di artisti, tra cui Antonello Bonanno Conti, Gregorio Cesareo e Michele D’Avenia.
"Mi piace chiamarlo un 'catalibro' piuttosto che un semplice catalogo – spiega Luigi Mondello, ideatore del progetto – perché racchiude non solo opere d'arte, ma anche storie affascinanti e curiose. La teoria sulla nascita del calcio a Messina può essere vista come una provocazione, ma è anche un modo per riscoprire la nostra storia". L'iniziativa non si limita a uno sguardo nostalgico sul passato, ma vuole lanciare un messaggio contemporaneo in un momento difficile per il calcio cittadino. "Il calcio è un elemento identitario fondamentale per la comunità messinese", conclude Mondello. Un'occasione imperdibile per gli appassionati di storia, sport e arte, che potranno immergersi in un evento che intreccia tradizione e innovazione, passato e presente, cultura e passione sportiva.
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