
Una vigilia di campionato molto particolare in casa Messina, diviso tra una doppia attesa, quella legata alle questioni societarie e quella per le decisione del Tribunale Federale Nazionale. Dopo l’incontro di mercoledì tra una rappresentanza della squadra, il sindaco Federico Basile e l’assessore allo sport, Massimo Finocchiaro, è seguito quello a Palazzo Zanca con il presidente Stefano Alaimo, convocato per valutare la situazione attuale, capire le intenzioni di Aad Invest Group e di Doudou Cissè, tra la volontà di andare avanti nell’incertezza e sfiducia generale (e con quali fondi) o optare per una cessione e salvare il club.
Un passaggio istituzionale che, però, sembra essere andato a vuoto, perché non ha avuto alcun seguito e la proprietà giallorossa è tornata nel silenzio in cui era piombata dall’ultimo confronto nello studio del notaio Magno di fine febbraio.
La sentenza. Il futuro del Messina passa anche da Roma e dai provvedimenti che adotterà il Tribunale Federale, chiamato a pronunciarsi dopo il mancato pagamento dei contributi e delle ritenute relative al trimestre novembre-dicembre 2024 e gennaio 2025, periodo per il quale, invece, il Messina ha pagato solo gli stipendi ai tesserati.
Oggi è prevista la sentenza per una inadempienza grave della nuova proprietà, che ha toppato la prima scadenza importante e che si ripercuoterà inevitabilmente sulla classifica dei giallorossi: si rischia una sanzione dai 2 ai 6 punti che verranno tolti ai giallorossi in classifica.
Il club biancoscudato, dopo il deferimento, ha affidato la propria difesa all’avvocato Luis Vizzino del foro di Lagonegro e, considerando l’assenza di precedenti simili per il Messina, spera in una pena più leggera. Probabilmente si andrà verso una penalizzazione di 4 punti, facendo scivolare i peloritani a -7 dalla Casertana.
Un venerdì nero che potrebbe peggiorare anche con l’eventuale esclusione del Taranto che, sconfitto due volte in campionato, vorrebbe dire la cancellazione di tutti i punti conquistati dalle varie squadre contro i pugliesi (-6 per i giallorossi).
Per quanto riguarda la Turris, invece, si deciderà la prossima settimana e l’esclusione stravolgerebbe ulteriromente la classifica. Certamente non il modo migliore per affrontare il prossimo impegno.
Eppur si gioca. Sembra passata in secondo piano, ma c’è comunque una partita da giocare e l’avversario è tra i più scomodi che il Messina potesse affrontare in questo momento. Domani allo stadio “Franco Scoglio”, infatti, arriverà l’Avellino dell’ex Raffaele Biancolino, seconda forza del torneo, a -5 dalla capolista Cerignola, reduce da tre vittorie consecutive e, nel girone di ritorno, ha perso appena una partita in dieci giornate. Un organico di assoluto livello, arricchito a gennaio dal capocannoniere del torneo, Facundo Lescano, autore di 21 reti.
Per il Messina sembra una vera impresa, ma la forza e determinazione mostrate nelle ultime uscite possono fare la differenza, cancellando, almeno sul campo, i 30 punti che separano le due squadre, ma evitando disattenzioni ed errori che potrebbero costare caro.

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