
Ci sarebbe la disponibilità di Doudou Cissè a “cedere” la società – senza aver scucito un euro – a chi la voglia salvare in extremis. Sarebbe questo il succo dell’incontro avvenuto ieri pomeriggio a Palazzo Zanca tra il sindaco Federico Basile e il presidente Stefano Alaimo. Step importante per provare a salvare la nave giallorossa dal naufragio ed evitare che questa crisi societaria porti al fallimento. Già in giornata se ne dovrebbe sapere di più.
Un girone fa si toccò il punto più basso della stagione, e forse anche degli ultimi otto anni. Era l’undicesima giornata, il Messina venne sconfitto con un pesante 6-0 dall’Avellino, che ritroverà di fronte sabato (ore 15) al “Franco Scoglio”. Era il 27 ottobre e oltre quattro mesi dopo la formazione campana è risalita fino al secondo posto, in lotta per la promozione diretta, pur a -5 dalla capolista Cerignola, mentre i giallorossi stanno vivendo una situazione che sembra peggiorare settimana dopo settimana.
Il tracollo del “Partenio” fu un duro colpo per una squadra, allora come adesso, in piena zona play-out ma senza una vera identità e il carattere e la qualità per lottare per un obiettivo. La rivoluzione di gennaio, societaria e di mercato, non lasciava immaginare che la situazione potesse ulteriormente complicarsi e, invece, le recenti vicende hanno dimostrato il contrario. Al di là degli ultimi risultati negativi c’è un Messina terzultimo e in attesa di una sentenza, quella sulla penalizzazione, che dovrebbe arrivare domani, aumentando così il gap dalla Casertana: l’attuale -3 dai campani (28 contro 25 punti) potrebbe ampliarsi fino a -7 con i possibili 4 punti di penalizzazione dopo il mancato pagamento dei contribuiti a metà febbraio. Una distanza che avvicinerebbe il Messina a un verdetto amaro senza passare dai playout (si giocano fino al -8), con gli ulteriori possibili punti da sottrarre legati alle esclusioni di Taranto e Turris, ma che ovviamente saranno tolti anche alla stessa Casertana e a tutte le società del girone.
Calcoli che, al momento, i giallorossi non possono permettersi e devono pensare solo al campo. Impresa difficile, ma non si può fare diversamente: la crisi societaria ha rinforzato ulteriormente lo spirito di gruppo dei biancoscudati, che si sono compattati e, giorno dopo giorno, stanno dando prova di carattere, passione e impegno per la causa giallorossa.
Con la vecchia (Pietro Sciotto) e nuova proprietà (Doudou Cissè e Stefano Alaimo) ormai lontane e sempre in silenzio, il ruolo di responsabile e rappresentante è toccato al direttore sportivo Domenico Roma che, con il collaboratore Francesco Ramondino, è la figura di riferimento, sempre accanto allo staff tecnico e alla squadra, per far sentire vicinanza e risolvere anche problemi oltre le proprie competenze. I due ko contro Trapani e Monopoli sono stati passaggi a vuoto, ma non hanno messo al tappeto le energie fisiche e mentali del Messina, chiamato a una settimana di fuoco.
Il match interno contro l’Avellino è il primo di tre incontri ravvicinati: quello contro i campani appare quello più insidioso e, sulla carta, è una sfida impari, ma la squadra non può partire sconfitta, spinta anche dal pubblico visto contro i granata e che deve continuare a sostenerla. Si prosegue mercoledì 12 con il turno infrasettimanale sul campo della Cavese, e, infine, una sfida che esce da ogni contesto e discorso di classifica, il derby contro il Catania di domenica 16.
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