E’ finita con il 2-0 subito in casa contro il Crotone l’esperienza sulla panchina del Messina del tecnico Giacomo Modica, che ha annunciato la propria volontà di fermarsi e salutare la squadra giallorossa: «Lascio libera la nuova proprietà di cercare un nuovo allenatore. Non voglio scappare, ma ormai ho fatto tutto per il Messina, ci ho messo cuore e testa. Devo prendere atto che, in questo momento, se ci deve essere qualcuno che deve pagare per le disfatte solitamente è l’allenatore. Ho dimostrato il mio amore per la città, sempre con impegno e attaccamento, ma non posso perdere la dignità. Siamo arrivati al capolinea di una situazione che mi ha spiazzato. Mi sento sereno, non mi sento sconfitto».
Per Modica non sembrano possibili passi indietro, come invece era successo dopo la Casertana: «Ora è arrivato il momento, spero che si trovi qualcuno che possa dare una scintilla e uno scatto d’orgoglio. Chi voleva la mia testa è accontentato, mi auguro che possa arrivare qualcuno che prenda in consegna questi ragazzi meravigliosi. Al di là dei risultati, questa squadra è sempre stata sola, mai una carezza e ha affrontato difficoltà infinite. Nel calcio non ci sono solo i pagamenti, mensili o trimestrali, ma i risultati sono frutto di tanti piccoli aspetti. Il Messina ha una storia, ma non c’è più nulla del Messina di un tempo. Mi sento una persona serena – ha ribadito l’allenatore giallorosso – non voglio perdere la dignità, ho dato il meglio di me, lascio soldi e dei ragazzi meravigliosi in dotazione».
Una decisione presa e comunicata adesso, ma che covava da tempo nella mente del tecnico: «Avevo già capito che il mio percorso era finito, ma ero ingabbiato e blindato. Ho cercato di non mollare per i ragazzi e non è stata questa partita a farmi decidere. È arrivato il momento di cambiare e andare via, ma spero con il cuore che la squadra riesca a salvarsi e che la società possa rinsaldare il rapporto con l’ambiente. Io non ce la faccio più e non me la sento di proseguire. Sono stanco, combatto da un anno mezzo e forse l’errore più grande è stato a luglio. L’amore per una bellissima donna che si chiama Messina mi ha fregato. Ne vado comunque fiero, ma mi sono suicidato il 13 giugno. Ho sbagliato e pago. Resto un tifoso e un innamorato del Messina».
Caricamento commenti
Commenta la notizia