Messina, Modica torna a parlare dopo due mesi. "Perché sono rimasto in silenzio? Accetto le critiche, ma non che si intacchi l'uomo"
Modica torna a parlare dopo quasi due mesi. L'ultima volta era stato il 27 ottobre. Si va avanti col Messina, fino a ieri questo non era certo. Aveva manifestato la volontà di rinunciare agli emolumenti ma venendo licenziato in modo magari, in futuro, "di guadagnarsi da vivere altrove". Il presidente Pietro Sciotto ha voluto che restasse, non ha accettato di liberarlo su propria scelta. Trascorso il termine del 20 dicembre, "ho solo una strada ma me la scelgo io" Al momento, avanti, niente dimissioni. Ma tutto è legato al mercato. Avrebbe avuto garanzie sul rafforzamento della rosa. Se a gennaio non dovesse accadere, il tecnico ha annunciato che lascerà: "Darò suggerimenti ma poi non farò io le operazioni, se non ci saranno migliorie è inutile". Perché non ha parlato in questo periodo? Non ha digerito alcune prese di posizione dei media post 6-0 di Avellino e alcuni commenti sul personale piovuti sui social. "Ci stanno le critiche tecniche, mi prendo le responsabilità sull'andamento della squadra ma non accetto che si intacchi l'uomo". Addio di Pavone? "Non sapevo nulla pur conoscendolo da 40 anni, ha deciso di cambiare. Io personalmente non avevo altre offerte" "Se vinco a Potenza ho gli stessi punti della scorsa stagione ma qui da mesi siamo martellati", ha detto. Ammessi i limiti di personalità ma grandi elogi all'umanità del gruppo. "La squadra ha profuso impegno massimo, il risultato è frutto di tante cose. I problemi non sono solo di campo. C'è tanto di mio in questa rosa, ma come l'anno scorso, non l'ho fatta solo io".