L’ultima partita dell’anno per provare a strappare punti che sarebbero d’oro contro un Potenza che viaggia spedito: sarà un “lunch-match” tosto quello che è chiamato ad affrontare il Messina. Un avversario difficile ma soprattutto un contesto generale tutt’altro che semplice: proprietà che attende sempre l’occasione giusta per passare la mano, struttura dirigenziale fragile e incompleta, allenatore che potrebbe trovare un accordo per finire anzitempo la propria esperienza in riva allo Stretto. Tanti dubbi che ovviamente possono avere (e probabilmente hanno già avuto) influenza sull’abbassamento della soglia della concentrazione nei calciatori: per questo e non di certo per presunti attacchi di tifosi e addetti ai lavori, che si limitano ad analizzare e commentare ciò che accade intorno a una società che trasmette tutt’altro che chiarezza e trasparenza. Ma purtroppo, tra vuoti e mediocrità, è lì che si annidano voci stonate e personaggi grotteschi.
Un ultimo sforzo, provando a portare sotto l’albero giallorosso qualche gioia a una tifoseria ormai abituata, tristemente, a soffrire. Soprattutto nei gironi d’andata. È successo nei tre precedenti campionati in Lega Pro e questo non fa eccezione. Le differenze, semmai si possa fare un paragone, sono nella situazione ambientale che oggi presenta i gruppi organizzati che disertano la Curva e una proprietà pronta a dismettere la propria partecipazione, in una piazza totalmente sfilacciata e senza alcun annuncio o (al momento) speranze di rivoluzionare come si deve l’organico. Cosa che è accaduto, come detto, nelle tre precedenti annate.
Servirà, come già da giorni ripetiamo, profili dirigenziali che siano in grado di intervenire in una situazione così delicata, certo però con un budget in mano che difficilmente l’attuale proprietà vorrà stanziare. E allora torna inevitabilmente d’attualità la questione del passaggio di proprietà, con la AAD Invest che non ha dato seguito agli impegni sottoscritti nel preliminare di novembre e altre ipotesi, come quella che porta a Immacolato Bonino, che potrebbero prendere corpo. Ma ovviamente tutto dipende sempre dalle volontà e richieste del presidente Pietro Sciotto.
Nel frattempo, toccherà ai “soliti” provare a ritrovare (anche solo per novanta minuti) approccio, sicurezze e mentalità di inizio stagione, magari evitando quegli errori grossolani costati cari. Difficile, infatti, immaginarsi rivoluzioni nell’undici iniziale. Con le seconde linee rivelatesi non all’altezza, meno ancora dei titolari. I migliori potrebbero anche chiedere di essere ceduti, altra missione all’orizzonte a gennaio sarà provare a trattenerli, da Anatriello a Petrungaro.
Ieri allenamento al San Filippo, tutti i presenti i calciatori in rosa. Oggi in programma un allenamento a Camaro.
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