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Il Messina ha trovato l’abito giusto, i giallorosso preparano la sfida al Foggia

Il 3-5-2 regala maggiore compattezza: difesa più coperta e azione offensiva più efficace

Ha rispolverato un vestito seminuovo il Messina a Torre del Greco, uno di quegli abiti utilizzabili in tante circostanze e che a questa squadra calza a pennello, tanto che tornerà utile anche nelle uscite conclusive di questo 2024. Sin dalla gara con il Foggia di sabato per l’ultima sfilata casalinga dell’anno.
Due certezze. Il 3-5-2 regala compattezza a una squadra che ha dimostrato di andare in difficoltà quando ha troppi spazi da dover coprire, ma è anche particolarmente utile in chiave offensiva. Petrungaro e Anatriello sono gli unici due attaccanti che hanno dato garanzie, dimostrando di essere affidabili anche in un contesto di squadra non semplice e all’interno di un campionato competitivo come quello di Serie C. In coppia o nel tridente per loro non fa differenza, ma gli altri calciatori che compongono il reparto avanzato hanno ampiamente confermato di non essere all’altezza. Tra le poche chance avute e mai sfruttate a dovere da Mamona, peraltro mai schierato dal primo minuto, alle reiterate insufficienze collezionate da Luciani, fino alla impalpabilità di Re e Cominetti. Ecco perché la scelta del 3-5-2 diventa fondamentale: inutile fossilizzarsi sull’amato 4-3-3, spumeggiante e coinvolgente solo se hai calciatori di un certo livello, quando una lettura tattica più coperta può aiutare anche a valorizzare uomini negli altri reparti.
Meno rischi. Se la difesa è più compatta e protetta, anche un elemento come Marino, a suo agio in una linea a tre, appare meno in difficoltà, “protetto” dai braccetti Manetta e Rizzo e con due terzini di gamba a muoversi liberamente lungo le corsie esterne. Limitatamente alla gara di Torre del Greco, Lia ha avuto maggiore libertà di spinta rispetto a un Morleo bloccato e che ha badato soprattutto al sodo, strappando una sufficienza da “senza infamia e senza lode”.
Tanto da fare. Occhio però a lasciarsi andare a facili entusiasmi. La componente buona sorte ha recitato un ruolo importante al “Liguori”, perché l’approccio alla gara e il gol di Casarini lasciavano presagire un replay delle ultime uscite, con la partita che svolta verso Messina grazie al casuale autogol di Cocetta e alla gemma su punizione di Anatriello. Il ragazzo ex Bologna rientra sicuramente tra i top di questa prima metà di stagione del Messina, come Petrungaro e Rizzo e, si spera, come un Petrucci che sta crescendo sul piano fisico. Sono loro i punti fermi di una squadra che dovrà essere rimodellata dal mercato in vista della corsa salvezza. Sì, ma da chi? Questo il vero interrogativo dopo l’addio di Pavone, tanto che andrebbe individuata in breve tempo una figura capace di tessere contatti e bloccare già quei giocatori utili per rinforzare una squadra che necessita di innesti in ogni zona del campo.
Arbitro. Sarà la signora Silvia Gasperotti di Rovereto a dirigere la sfida di sabato al “Franco Scoglio” tra Messina e Foggia (calcio d’inizio alle 17,30). Trentunenne, in riva allo Stretto anche nella vittoria contro il Sorrento dello scorso 14 febbraio, sarà coadiuvata da Emanuele Spagnolo di Reggio Emilia e Giuseppe Bosco di Lanciano. Quarto ufficiale Gennaro Decimo di Napoli.

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