Una vittoria per tornare a respirare, dare ossigeno alla classifica e fiducia alla squadra, ma anche serenità a un ambiente dallo stato d’animo combattuto: da una parte l’amore incondizionato per la maglia, dall’altra l’attesa infinita per una svolta societaria della quale non si hanno certezze. Fotografia di un Messina che “galleggia”, di una piazza appesa a ciò che succede in campo perché guardando fuori si registra solo scollamento, disaffezione e un distacco ormai insanabile tra la gestione attuale e il resto delle componenti. E chi vede il contrario, non è cieco ma in malafede.
Già, il campo. Appiglio ultimo perché quando l’Acr gioca, nessun tifoso vero può sperare che le cose vadano male. E quindi la speranza è che a distanza di due mesi dall’ultimo successo, quello interno contro il Taranto (8 settembre), unico fin qui stagionale, si possa tornare a conquistare tre punti che sarebbero fondamentali, importanti, rigeneranti per i motivi di cui sopra. Non sarà certo impresa facile, visto che il Giugliano guidato dall’ex tecnico Valerio Bertotto sta in palla, è terzo, reduce da due vittorie di fila e può contare su un attaccante come Ibou Balde, giunto a cinque reti segnate, altro ex. Una squadra solida, che sa cosa fare, che ha mantenuto l’assetto rinforzandolo e quindi ostica, esperta.
Ieri l’Acr ha lavorato al mattino al Marullo: sgambatura in famiglia per provare uomini e schemi in vista della sfida di domenica. Impiegati tutti tranne l’attaccante Adragna, fermato da un fastidio al ginocchio. Stamattina in programma allenamento mattutino, sempre a Bisconte.
Per quanto riguarda la formazione, la squalifica di Peppe Salvo comporterà il certo arretramento di Lia sulla linea dei difensori. Probabilmente sarà ancora 4-3-3, speculare al modulo base dei campani. Mister Giacomo Modica, nel derby del “Massimino” pareggiato, ha snaturato un poco la propria filosofia offensiva, mostrando però umiltà nel rispettare l’avversario e mettendo i suoi nelle condizioni di disputare una partita difensiva, maschia e di lotta. Che ha fruttato un punto. Probabilmente non sarà lo stesso domenica, ma l’approccio non dovrà cambiare perché per tirarsi fuori dai bassifondi servirà carattere e attitudine al sacrificio, attenzione e cura dei dettagli, lotta sulle seconde palle e fame in area di rigore avversaria.
Curiosità per capire dove verrà schierato Rizzo, visto che il difensore al Cibali ha fatto bene sia da terzino sinistro bloccato (in questo caso accanto a Manetta potrebbe giocare il rientrante Marino oltre a Ndir) ma anche da centrale (in tal caso Morleo o Ortisi sulla corsia). A centrocampo si spera nel recupero definitivo di Petrucci, in panchina in terra etnea, pronto ad agire da play, dando esperienza e qualità in mezzo al campo. Davanti Petrungaro e Anatriello risultano ormai intoccabili punti di riferimento, andrà assegnata la terza maglia con Pedicillo (esperimento davanti alla difesa non proprio riuscito) in pole con Petrucci dentro. Altrimenti, potrebbe toccare a Mamona che nelle ultime settimane ha mostrato una discreta crescita.
Messina, la vittoria manca da due mesi: ultimo e unico successo col Taranto
Petrucci impiegato nella partitella di ieri. Curiosità su Rizzo, verrà schierato terzino o centrale contro il Giugliano? Scalpita Mamona
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