Il Messina deve scegliere il vestito migliore da indossare per la sfida di domenica con il Giugliano, crocevia davvero fondamentale nella stagione dei biancoscudati, tornati terzultimi solo in virtù della penalizzazione di quattro punti comminata al Taranto. Le sfortune altrui fanno “gioire” la società peloritana, ma adesso occorrono risposte concrete sul campo, perché il Messina non vince da due mesi e vive un’autentica crisi di risultati.
Polveri bagnate. L’illusorio 4-1 sul Taranto della terza giornata ha presto fatto i conti con l’amara realtà di un campionato competitivo e che non concede tempo a gioventù, inesperienza ed errori. Un dato è incontrovertibile: finché il Messina ha viaggiato sulle ali entusiasmo e di una condizione fisica nettamente migliore rispetto alle avversarie, si sono visti gol e gioco interessante. Sono otto le reti siglate da Frisenna e soci nelle prime cinque giornate, cui fanno da contraltare le sole tre messe a segno nelle successive otto. Pedicillo a Latina, Anatriello a Trapani e Petrungaro con la Cavese sono gli unici calciatori ad aver avuto il privilegio di poter alzare le braccia al cielo per festeggiare un gol, peraltro quello del vantaggio in tutte le tre circostanze.
L’uomo più esperto. Poi il Messina si è incartato su se stesso, ha raccolto quattro pareggi contro formazioni decisamente più forti, ma anche subito le tremende imbarcate con Avellino e Cavese. Urgono correttivi, ma anche ritrovare alcuni uomini fondamentali come Petrucci, in campo per appena 17 minuti contro il Monopoli nelle ultime quattro giornate. La sua presenza con il Giugliano sarebbe provvidenziale per una linea mediana a cui serve fosforo e serenità, anche per fare rendere meglio elementi come Frisenna e Garofalo.
Il modulo. La scelta tra i pali è ormai scontata: al netto delle incertezze palesate nelle precedenti due uscite, Krapikas si è confermato portiere sostanzialmente affidabile per la categoria salvando il risultato in più occasioni a Catania. Chi davanti a lui? Sarà difesa a tre o a quattro? Il rientro dalla squalifica di Marino riapre le porte alla linea a tre, abito consono per una squadra che, quando riesce a essere corta e abbottonata, subisce di meno e appare anche più serena in campo. Scontata la conferma di Manetta e Rizzo, mentre a destra Lia arretrerà il proprio raggio d’azione (da terzino o quinto che sia), in virtù della squalifica di Salvo, ma anche della ricerca di un atteggiamento più propositivo dopo la prudenza di Catania. A sinistra è ballottaggio aperto tra Ortisi e Morleo (ma non va accantonato l’ottimo impiego di Rizzo in fascia), mentre davanti le posizioni di Anatriello e Petrungaro dipenderanno soprattutto dallo schieramento tattico scelto. Come quella di Pedicillo, utilizzato a Catania anche da play, ma forse un po’ appannato dopo un “girovagare” per il campo nei panni di jolly.
Messina in grado di cambiare abito contro il Giugliano
Il rientro di Petrucci potrebbe dare geometrie ed esperienza alla mediana
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