Vincere, riscattare la disastrosa prestazione di Avellino e lanciare un segnale di vitalità al campionato e a tutte le avversarie nella lotta alla salvezza. Il Messina che ospita la Cavese (calcio d’inizio al “Franco Scoglio” alle 20,45) non ha alternative al successo: la classifica piange, il morale è sotto i tacchi e l’ambiente, già frustrato dalla costante contestazione della tifoseria organizzata, è sempre più lontano da questo progetto sportivo.
Scenario che destabilizzerebbe anche una compagine esperta, ma il Messina è squadra molto giovane e servirà un lavoro mentale prima che tecnico estremamente importante da parte del tecnico Modica e del direttore sportivo Pavone per isolare quanto più possibile il gruppo dai fattori esterni.
L’avversario. La Cavese ha appena due punti in più del Messina, è squadra da “under” (secondo peggior attacco del campionato con 7 gol segnati, ma quinta miglior difesa con appena 9 reti incassate) e ha già cambiato allenatore, salutando Lello Di Napoli e affidandosi a Vincenzo Maiuri, l’anno scorso a Sorrento, che ha debuttato in panchina pareggiando con il Potenza.
Anche quella blufoncé è squadra giovane, in cui spiccano almeno un paio di prestiti arrivati dal Napoli e la presenza in rosa degli ex Messina Konate, Fornito e Tropea, con i primi due che stasera potrebbero giocare dal primo minuto.
Porta inviolata. Il Messina non ha mai perso tra le mura amiche con la Cavese: cinque vittorie e un pareggio nei sei precedenti, con uno score di sette reti segnate e nessuna subita. Doppio 1-0 nelle stagioni di C1 84/85 e 85/86 (decidono prima Peppe Catalano su rigore e poi Napoli); una quindicina di anni dopo, nelle annate di C2 98/99 e 99/2000, il Messina vince in entrambe le occasioni per 2-0.
Nel primo episodio segnano Pasquale Catalano e Torino su rigore; nel secondo Giovanni Rossi e Scaringella. Ultimo incrocio tra peloritani e blufoncé nella stagione 2012/13 in Serie D: altro 1-0 per il Messina nel turno prepasquale firmato da Roberto Chiaria.
Il ricordo a cui aggrapparsi. Il 29 ottobre 2017, nella terza gara sulla panchina del Messina di Giacomo Modica, i biancoscudati (con Lia a Manetta in campo) cadono rovinosamente al “San Filippo” con la Vibonese, poi promossa dopo lo spareggio con il Troina. Uno 0-5, che anche per le modalità con cui è arrivato ricorda molto da vicino la figuraccia con l’Avellino di domenica e che fu salutato dalla Curva Sud, già esausta dopo sole nove partite di gestione Sciotto e appena tre punti in classifica, con la richiesta di un intervento divino. I cori “Osanna”, “Alleluia” e “Signore, aiuto” furono ripresi anche dalle testate giornalistiche nazionali. L’orizzonte, allora come oggi, era molto cupo, ma tre giorni dopo il va Messina va a Palazzolo e vince 3-2 con la doppietta negli ultimi dieci minuti di Agostino Mascari, giovane attaccante fin lì a secco. Era il 1° novembre, oggi, giorno di Halloween al Messina serve di nuovo qualcuno che si vesta da supereroe e sovverta la situazione attuale. In alternativa basterebbe anche un… miracolo.
Contro la Cavese il Messina vuol regalarsi... un dolcetto
Al “Franco Scoglio”, nella notte di Halloween, i biancoscudati non possono più rinviare l’appuntamento con la vittoria
Caricamento commenti
Commenta la notizia