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Il Messina all’interno di un ciclo di ferro

In caso di turno di riposo per Curtosi, andrebbero rimescolate le carte per rientrare nei conti del minutaggio under. Dopo il Picerno, ecco il Benevento. Poi Trapani e Monopoli, tutte squadre d’alta classifica

Gettare il cuore oltre l’ostacolo: è quanto è chiamato a fare il Messina nel prossimo, complicato, poker di impegni. Si inizia domenica contro il Benevento, si torna a casa, al San Filippo, dopo il doppio turno esterno che ha portato in dote un solo punticino tra Latina e Picerno, decisamente meno di quanto i giallorossi avrebbero meritato a livello di prestazioni. Ma la sostanza del calcio, dello sport, è fatta di numeri e risultati, dunque per ridurre l’impatto dei rimpianti bisogna recuperare il terreno perduto e tornare a dare linfa alla classifica.
Benevento primo avversario, poi Trapani e Monopoli, tutte squadre che stanno in vetta (come il Picerno appena affrontato), per poi concludere con l’Avellino che sta cercando di risalire la china dopo un avvio di torneo stentato. Si parte contro i sanniti dell’ex Auteri, capolista del campionato e reduce da cinque vittorie consecutive (non ha ancora pareggiato una volta nell’attuale torneo). I peloritani, seppur lo stadio “Franco Scoglio” continuerà a mostrarsi con la curva vuota, vogliono provare a fare valere il fattore campo, considerato che cinque dei sei punti fin qui conquistati dall’Acr sono stati raccolti proprio tra le mura amiche. E potevano essere anche sette se non fosse stato buttato alle ortiche il doppio vantaggio contro la Casertana.
Si deve partire necessariamente dalla difesa, anche perché, sempre guardando ai numeri, emerge chiaramente come il Messina abbia fin qui sempre incassato reti. Un totale di 13 in otto partite, considerando anche l’esordio agosto di Coppa contro il Crotone.
La squadra ieri, dopo l’allenamento pomeridiano di mercoledì ai campetti a sette “Aurora”, si è allenata al “Marullo”: partitella ranghi misti, assente solo Salvo. Oggi allenamento mattutino, sempre a Bisconte. Il girovagare tra strutture diverse rappresenta un fattore negativo inequivocabile, ma purtroppo in questo momento non può fungere da alibi per una squadra che ha bisogno di capitalizzare ciò che produce. Che inizia a mostrare un’identità e un’idea precisa di gioco, ma paga puntualmente a caro prezzo disattenzioni difensive e svarioni da evitare.
A proposito di singoli, da capire quali saranno le scelte relative ai vari reparti, che anche stavolta potrebbero essere influenzate dai calcoli sul minutaggio. L’eventuale turno di stop al portiere Curtosi, apparso incerto e poco sicuro, comporterebbe l’impiego del lituano Krapikas in quota over, dovendo dunque recuperare una casella giovane altrove. Anatriello pare rendere meglio da punta centrale, ma ciò comporterebbe l’esclusione di Luciani nel 4-3-3, a meno di un passaggio al 3-5-2 visto a Latina, ma che potrebbe fare fuori un elemento particolarmente in forma come Petrungaro. Uno su cui puntare in questo momento, al pari di Pedicillo e Frisenna. Bisognerà cercare di mettere in campo i migliori, incastrando tutto.
Intanto, sul piano societario, vanno registrate le dimissioni del direttore generale designato poco più di un mese fa, Pippo Trimarchi. Una decisione «inevitabile nel momento in cui è venuto a mancare il rapporto di reciproca fiducia con il massimo responsabile della società». La spiegazione aggiuntiva: «Per riportare il Messina sulla strada giusta e per riaccendere il coinvolgimento emotivo dei tifosi e della città intera, è necessaria una progettualità chiara, condivisa e coerente che, pur affrontando al meglio possibile le emergenze, abbia un respiro di medio-lungo periodo. Altrimenti tenderà a prevalere l’improvvisazione, notoriamente estranea a una logica di efficacia imprenditoriale, che risulta essenziale anche per gestire con successo una squadra di calcio».

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