Mantenere alta la soglia della convinzione e quella dell’autostima, per proseguire il percorso di crescita che il Messina non ha ancora completato. Anzi, nel quale è pienamente dentro, proprio mentre si disputa il campionato. Ci sono calciatori che stanno raggiungendo la piena condizione strada facendo e una squadra che si sta conoscendo giocando. Inevitabile per un organico costruito in corsa durante l’estate, come “tradizione” negli ultimi anni per la confusione dettata da scelte e ritardi societari. Quindi appare tutto in itinere, dall’assimilazione dei concetti di Modica a un’identità completa nello stare sul rettangolo verde.
Ci sono ancora elementi da scoprire e tanti aspetti sui quali migliorare. Così anche le scelte di formazione, di volta in volta, potranno cambiare, basandosi su ciò che ha detto il campionato ma anche sul tipo di rendimento palesato. Andando ai singoli, è probabile che uno spazio sempre maggiore sia chiamato ad avere Petrungaro, che allo “Scida” di Crotone pur non incidendo ha fatto vedere degli spunti interessanti. Resta da capire, piuttosto, quali strade prenderà Modica per completare il reparto. Se l’esperimento Anatriello largo per permettere l’impiego di Luciani da terminale ha funzionato con il Taranto, meno funzionale è apparso in Calabria sabato scorso. Un ragionamento anche collegato alle caselle del centrocampo, con Pedicillo che continua a convincere per qualità delle giocate, che arretrando dietro dovrebbe occupare una casella che al momento non c’è, visto che il trio in mediana dovrebbe essere composto da Anzelmo (o Petrucci), Garofalo e Frisenna (che non era al top per l’ultima sfida). Insomma, ci sono margini di manovra e possibilità di ruotare gli interpreti in base al tipo di partita da disputare.
Ciò che va migliorato è l’approccio difensivo. Al di là della decisioni di giocare con Lia a sinistra e in attesa di valutare le doti di Morleo, mancino che dovrebbe rappresentare l’alternativa vera di ruolo a Ortisi, sono le “letture” che continuano a preoccupare perché costringono a incassare perennemente gol, partendo di fatto in salita. Aggiornando il dato, è la quinta partita consecutiva tra campionato e Lega Pro in cui l’Acr passa in svantaggio, È un dato sul quale riflettere e intervenire.
Più in generale, l’impressione è che si debba lavorare sul raggiungimento di una maturità di squadra, con l’identificazione di leader almeno tecnici se non caratteriali, perché ci sono partite in categoria che si vincono con la personalità e lo spirito, altre con le prestazioni e la caratura fisica. Non sembra un caso che il Messina, sin qui, abbia pagato in trasferta i lampi altrui nei momenti chiave delle partite, contro avversari forse nel complesso più forti ma non per questo imbattibili.
Adesso si tornerà tra le mura amiche del “Franco Scoglio”, contro un avversario che in campionato non ha ancora vinto ma pareggiato tre volte. Ricominciare a fare punti è importante.
Caricamento commenti
Commenta la notizia