Prima vittoria da mettere nel mirino: il solo punto conquistato nelle prime due uscite stagionali non fa dormire sonni tranquilli in casa Messina. Sabato, anche se si è giunti appena alla terza giornata, sarà una gara molto importante perché si affronta un Taranto in una sfida che può considerarsi già uno scontro diretto salvezza, contro una società che ha navigato nel mare delle difficoltà praticamente per tutta l’estate, ma alla fine è riuscita a rinforzarsi nel mercato estivo, trovando competitività al di là degli aspetti extra-campo. La classifica vede anche i pugliesi a quota uno, così come squadre che sulla carta puntano ai quartieri altissimi, come Avellino e Trapani. Nessun dramma dunque, ma certo la preoccupazione di iniziare a marciare sul piano dei risultati, per evitare corse e rincorse che hanno caratterizzato le ultime stagioni, riflesso dell’allestimento in fretta e furia dell’organico e di un amalgama da trovare strada facendo.
Modica valuta l’assetto base, ha punti di partenza ma ha anche a che fare con qualche punto interrogativo. Dall’analisi dei reparti, vanno chiarite le gerarchie tra i pali, coi due portieri Curtosi e Krapikas che non hanno convinto del tutto all’esordio, anche se il lituano per esperienza dovrebbe, salvo scelte legate al minutaggio, partire davanti. In difesa Lia e Ortisi conoscono il gioco del tecnico e sanno ciò che vuole, così come Salvo, mentre centralmente con il rientro di Manetta dopo la squalifica, dovrebbe essere Marino a fungere da spalla per il nuovo capitano biancoscudato.
La mediana aspetta il giramondo Petrucci, che dopo la partenza di Franco dovrebbe assicurare anche quella dose di esperienza necessaria in certe fasi della partita, soprattutto in mezzo al campo. Anzelmo non è dispiaciuto ma deve ancora tirare fuori sicurezza e personalità nelle giocate, Frisenna ormai può fare tutto assicurando stabilità di rendimento, mentre Garofalo e Di Palma sono elementi da cui ci si aspetta parecchio.
Prematuro lanciarsi in valutazioni sull’attacco, ma con un Anatriello che pare sapersi muoversi in zona gol ma non solo, qualcosa in più ci si aspettava probabilmente dagli esterni, anche guardando al roster dell’ultima annata. Sono arrivate tante scommesse, alcune ancora tutte da scoprire, ma non è un caso se la società ha aggregato due elementi come Beltrame e Van Hoeven, nel gruppo peloritano in attesa di essere valutati dallo staff tecnico.
Insomma, la squadra necessita di un’identità stabile, ma sarà costretta a strutturarsi strada facendo. Sabato sarà un’importante occasione per accumulare fiducia, seppur privi del fattore campo perché senza il sostegno prezioso del pubblico, che continuerà a disertare in contestazione a oltranza contro l’attuale proprietà
Messina alla ricerca di sicurezze, Taranto è già una prova importante
Gerarchie da definire, con elementi ancora da scoprire e alchimie da trovare strada facendo
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