Cinque caselle da riempire, che diverrebbero sei nel caso in cui Domenico Franco, seguito da Picerno e Gubbio, dovesse lasciare Messina. È tutta qui la volata mercato per i giallorossi, che da adesso a fine mese dovranno completare l’organico. Partendo dalla batteria dei portieri. A Curtosi, infatti, la dirigenza intende affiancare un elemento più esperto individuato in Joaquin Domingo Dalmasso, argentino che il ds Giuseppe Pavone aveva portato al Foggia, attualmente in ritiro con il Monopoli. Non sarebbe, però, l’unica ipotesi considerata per chiudere il ragionamento tra i pali. In difesa, come annunciato nell’intervista di Ferragosto dello stesso Pavone, si va verso il tesseramento di Francesco Rizzo, 26enne, che si aggiungerebbe ai tre centrali già in organico: Manetta e Marino che partono come titolari, Ass che a Crotone è apparso indietro a livello di condizione e tempi della gara. E dunque l’ex Nocerina e Sorrento potrebbe rappresentare un’alternativa d’esperienza nell’asse centrale. Tra gli elementi in prova, pare abbia convinto anche Martino Cominetti, punta esterna con più esperienza in Serie D che in C (alla Pro Sesto nel 2021, poca fortunata), ma che andrebbe a rimpinguare un reparto che attualmente conta solo su Blue Mamona, Anatriello e Petrungaro. Settore che necessità degli interventi più importanti anche a livello di qualità e soprattutto di gol. Anche se per la prima punta si cercherà un colpo “last minute”, economico ma comunque utile alla causa. Non sarà facile, come non lo è stato nelle scorse annate. Non si placa, sulla sfondo, l’insoddisfazione della tifoseria. Un malcontento legato alla qualità della rosa, considerata non all’altezza di un tentativo di alzare l’asticella dopo un triennio di sofferenze e sacrifici per arrivare alla salvezza, nuovamente rivoluzionata rispetto alla stagione precedente e che ha in Giacomo Modica, tra approccio e intuizioni, la speranza di arrivare a un livello competitivo, valorizzando quanto a propria disposizione. Magari elementi non forti, ma coerenti con ciò di cui il tecnico ha bisogno. Questo è il ragionamento su cui fare leva, niente nomi di grido ma calciatori coerenti. Ma il clima resta teso anche per ciò che non è (ancora) accaduto a livello societario, con trattative che si prolungano da settimane, con gli acquirenti immersi nell’anonimato (uno di questi potrebbe essersi tirato fuori dalla corsa, rivolgendo le attenzioni ad altra società) e una situazione di precarietà che viene prolungata giorno dopo giorno. In attesa di qualcosa che non si concretizza, pur filtrando spesso come imminente, ma al contempo non venendo considerata chiusa. Chissà per quanto si rimarrà in questo stato di includente limbo di di provvisorietà.