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Manetta e Marino, Messina sulla difensiva

Dalla Coppa qualche buon segnale nonostante il ko a Crotone, arrivato dopo settimane di rincorsa e dubbi sul futuro

Sconfitta di misura e prestazione nel complesso positiva contro un Crotone decisamente più avanti nella preparazione e nella costruzione della rosa: il Messina che da settimane si barcamena tra rincorsa programmatica e dubbi sul futuro societario, riparte da qui.
Sereni non si può essere rispetto a come la squadra oggi dovrebbe essere composta e ancora non è. Felici neppure perché per l’ennesima stagione si sta procedendo di fretta, in campo e fuori, per arrivare pronti al campionato e avere certezze su ciò che ne sarà, nel suo complesso, dell’Acr. Però quantomeno dall’esordio stagionale sono arrivati piccoli spegnali di speranza, frutto del lavoro dello staff tecnico e dei giocatori, che (come peraltro già successo in passato) possono “coprire” le mancanze con l’impegno, la dedizione, l’applicazione e le idee. Un messaggio che, in maniera chiara, il tecnico Giaco Modica ha sottolineato nel dopo-gara.
E lo hanno ribadito anche due dei protagonisti over della sfida. Il primo è il capitano Marco Manetta, tra i quattro confermati in campo ieri (Ortisi, Lia e Frisenna gli altri): «Il campo è sempre giudice supremo, abbiamo fatto una buona partita date anche le tante problematiche di questi giorni a livello di allenamenti e organico. Penso che abbiamo tolto gli alibi di mezzo, affrontando la partita nel migliore dei modi. Nel complesso sono contento della prestazione ma rammaricato dal risultato che è la cosa che conta, anche se questo era di fatto un allenamento per il campionato». L’esperto difensore ha parlato anche della situazione ambientale intorno alla squadra e della frattura fra gruppi organizzati e proprietà: «I tifosi sono l’anima del Messina, però come ho già detto credo che l’importante sia fare chiarezza prima dell’inizio del campionato, così che il 25 agosto in casa con il Potenza ci sia una realtà unità, indispensabile per affrontare questo campionato al meglio». Il centrale ha cambiato compagni di reparto, uno di questi è il siciliano Antonio Marino: «Mi sono trovato bene con lui, è un giocatore esperto e ci capiamo molto bene. C’è una buona simbiosi, man mano che giochiamo insieme può crescere ancora di più».
Lo stesso Marino, ha manifestato le proprie sensazioni dopo l’esordio ufficiale in magia giallorossa: «Voglio fare i complimenti alla squadra, per tanti motivi non era facile. Siamo partiti in ritiro tardi, la squadra è ancora incompleta, c’erano tanti giovani all’esordio in campo. Penso che se non ci fosse stato quel gol di Tumminello, di quelli che si vedono raramente, il classico gol della domenica, la partita sarebbe andata ai supplementari. Ce la siamo giocata alla pari contro un Crotone con ambizioni diverse dalle nostre, quindi siamo contenti della prestazione, peccato solo per il risultato. Il lavoro che propone il mister in ritiro è abbastanza duro, ma ho visto grande dedizione da parte di tutti, voglia e fame. C’erano tanti esordienti ed elementi come Ndir che venivano da annate condizionate da infortuni. Penso che però questa differenza non si sia vista tra chi ha fatto questa categoria per tanti anni e gli esordienti».

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