Il gong è suonato alle 23,59 del 30 luglio, ma il Messina e il fondo anglo-americano interessato all’acquisizione del pacchetto azionario del club biancoscudato hanno risposto con il… silenzio. Nessuna comunicazione e un mutismo che sembra non condurre verso l’esito positivo della trattativa. Perentorietà. Sono state settimane intense, di voci che si sono rincorse senza sosta e con un Messina che ha indirizzato un paio di comunicati ufficiali proprio al gruppo con cui stava trattando e definito “importante” dalla stessa società biancoscudata. In un verso o nell’altro sarebbe stata auspicabile una risposta definita ben prima del termine del 30 luglio, mai però definito “perentorio”, tanto che la parola fine potrebbe essere ben lontana dall’essere scritta, per una trattativa che potrebbe andrebbe ancora avanti, anche se «tutte le condizioni sono contenute nell’intesa sottoscritta dalle parti il 23 giugno», quindi non sarebbero modificabili. Sarà così, a breve dovremmo saperlo. Forse. Il Messina si è sempre augurato che il closing arrivasse in tempi brevi, seppur più volte ha voluto ribadire come il buon esito della trattativa non fosse «più dipendente dalla propria volontà». Chi se non loro? Ancora poche ore di attesa e la tifoseria avrà la risposta tanto attesa sul negoziato con il fondo, con cui le “interlocuzioni” sono proseguite anche nella giornata di ieri. Ma se l’affare non dovesse andare in porto, allora si aprirebbero davvero nuove strade verso la cessione del Messina? Era stata la società peloritana a dire che, trascorso infruttuosamente il termine del 30 luglio, la proprietà avrebbe potuto «valutare le altre proposte di acquisto eventualmente pervenute». Ma quali? Ettore Minore, già in città a giugno, ma… rispedito al mittente, ha fatto sapere come non ci sono più i tempi tecnici per procedere a una riapertura dei rapporti e che non ci saranno altri contatti. Altri soggetti interessati sullo sfondo? Chiarezza senza veleni. Sapere realmente cosa non è andato, quale intoppo abbia causato un simile “andare per le lunghe”, perché il momento delle spiegazioni è arrivato e nessuno potrà esimersi dal darle. Provando a evitare quei velenosi scambi epistolari che hanno caratterizzato le ultime trattative affrontate dall’attuale proprietà del Messina: si dica chiaramente e senza mezzi termini perché non è avvenuta la cessione, dopo un mese e più di infruttuosa attesa. Convivenza impossibile. E se dovesse restare l’attuale proprietà come sarà la convivenza con la tifoseria? I gruppi organizzati della Curva Sud hanno ufficializzato “la linea dura” se non dovesse verificarsi la cessione, tanto che in caso di permanenza, qualunque siano i risultati che matureranno sul campo, sarà contestazione a oltranza. «Atto doloroso, ma dovuto» e che non servirà a rasserenare il futuro, ma solo a rendere ancora più pesante il clima attorno a un Messina che proprio non riesce a vivere un momento di calma e che rischia, davvero, di toccare il… fondo.