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Acr Messina tra ansie e speranze, sarà la svolta?

La proprietà continua a esprimere «fiducia» sulla trattativa per il passaggio di quote societarie al gruppo estero

Il “vademecum delle buone intenzioni” sintetizzato nel comunicato trasmesso domenica dall’Acr non sembra avere sortito l’effetto sperato nel cuore di una tifoseria preoccupata dall’appropinquarsi dei primi impegni ufficiali con il Messina ridotto a cantiere.
La salvezza ottenuta ad aprile, con un gruppo di giocatori che sembrava poter fungere da base per fare ancora meglio, se rafforzato, aveva lasciato sperare in una stagione estiva diversa dalle ultime, dalle altre, con una programmazione puntuale e tempestiva, nel segno della continuità tecnica grazie alla conferma dell’allenatore Giacomo Modica e di un’iscrizione al campionato formalizzata senza dubbi e patemi.
E invece eccoci qua: 16 luglio, cinque giocatori tesserati, l’annuncio di un ritiro che inizierà tra una settimana (tra le sedi visitate e valutate, quella prescelta sarebbe Santa Domenica Vittoria), una società che avrebbe maledetto bisogno di figure forti e identificabili (oltre all’esperto ds Giuseppe Pavone) che diano un’impronta finalmente strutturata e professionale al club, superando problemi organizzativi e logistici che hanno spesso rappresentato il tallone d’achille della gestione Sciotto.
Si badi bene: la trattativa in corso per la cessione della maggioranza delle quote a un fondo estero che l’attuale proprietà stessa ha definito «importante» (dobbiamo fidarci, non avendo ancora voluto palesarsi pubblicamente l’acquirente, riuscendo in ciò in cui mai nessuno è riuscito in città), è una motivazione più che valida. Ma permangono i timori, tornando al discorso iniziale, che si arrivi impreparati a impegni ufficiali, continuando a temporeggiare. Anche perché non sempre le super rimonte hanno un lieto fine e le corse contro il tempo consentono di ottenere eguale efficacia di pianificazioni attente e adeguate.
Si attende dunque. I tifosi con ansia “mista”: di finire, nel caso, in buone mani rilanciando le ambizioni. Di soffrire ancora, nel caso di esiti negativi. L’Acr, invece, parla di «fiducia». Le scadenze poste come deadline per arrivare alla fumata bianca sono state scavalcate e accettate dall’una e dall’altra parte, perché mancava ancora parte di documentazione considerata nella bozza a cui si fa riferimento (del 23 giugno scorso), tra silenzi e riflessioni ma sempre con la volontà comune di arrivare al closing.
Ora però il tempo stringe davvero e tutti sanno che ritardare oltremodo diviene rischioso. Ogni momento potrebbe essere quello giusto per aprire un nuovo ciclo, ma al contempo non pare si possa escludere l’eventualità che, superata l’ultima “scadenza” fissata, a un mese quasi dal pre-accordo, si vada avanti con l’attuale assetto, magari continuando i contatti nel corso della stagione, di fatto aprendo le porte a una “due diligence”, che ancora oggi non si è vista, considerato che le uniche figure in carica rispondono a Sciotto.
Sportivamente neppure si può rimanere fermi, evidente. E così come annunciato nel comunicato, nelle prossime ore si aspetta l’arrivo in città dei primi giocatori che dovranno aggiungersi ai cinque (Manetta, Franco, Salvo, Frisenna ed Emmausso) tesserati. Ci saranno giocatori che firmeranno e altri in prova, giovani: inevitabile, per come è andata sviluppandosi l’ennesima, sofferta, estate di passione messinese. Sperando che almeno stavolta ne valga la pena.

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