Capire in tempi celeri se i potenziali acquirenti abbiano le carte in regola per rispondere alla richieste dell’attuale proprietà del Messina, altrimenti mettere un punto e andare avanti, evitando di perdere tempo, togliendolo alla programmazione della prossima stagione.
Sarà un weekend da tutto fermo, progettualmente parlando, per l’Acr, considerato che l’attenzione si è nuovamente spostata su un possibile passaggio di mano, dopo che la società stessa ha fatto sapere di un interesse di alcuni imprenditori per rilevare il club. Trattative in piedi da qualche tempo, “coperte” da patto di riservatezza, ma nei giorni scorsi emerse e quindi divenute di dominio pubblico. Le parti hanno dialogato, va capito se vi siano le condizioni per andare avanti, fino alla chiusura dell’accordo, oppure si tratterà dell’ennesima situazione da cui non riuscire a trarre nulla. Le volontà, in questo senso, fanno la differenza. Le reali potenzialità, capacità ma soprattutto intenzioni. Se si vuole comprare e vendere, si faccia in fretta, evitando i soliti “teatrini” ai quali il popolo peloritano si è purtroppo abituato nelle ultime stagioni estive. Ritrovandosi poi con squadra allestite in extremis, rivoluzioni e inseguimenti clamorosi per giungere pronti ai nastri di partenza.
Questa volta pareva fare eccezione, con l’iscrizione arrivata e formalizzata senza tentennamenti, almeno pubblicamente, e poi dopo il tira e molla, la conferma verbale del tecnico Giacomo Modica, seppur ancora da formalizzare.
Cosa sarà del Messina? Cambio di mano oppure accelerata nella strutturazione attesa, anche perché l’avvio della preparazione verso il nuovo campionato non è poi così lontana. Giusto per farsi un’idea, Modica aveva chiesto di iniziare a lavorare nei 40 giorni antecedenti al primo impegno ufficiale, fissato per l’11 agosto. Il che significherebbe dare avvio tra una decina di giorni: difficile, anzi quasi impossibile. Specie in queste condizioni.
Sottotraccia il Messina “attuale” si è comunque mosso. Oltre al rinnovo di Modica e all’addio al ds Domenico Roma, c’è Saverio Provenzano operativo per individuare alcune figure che possano fare al caso dei biancoscudati. Lui stesso potrebbe avere un ruolo specifico nell’organigramma, dg sarebbe stato quello proposto ma per sue competenze potrebbe occuparsi di altro. Per la direzione tecnica restano in corsa i nomi già noti, Umberto Calaiò, Agatino Chiavaro e Maurizio Pellegrino.
Scegliere è l’unico modo per cercare di creare un Messina strutturato, ambizioso, finalmente lungimirante. Quello che chiede, vuole e sogna la gente. Al di là dei differenti punti di vista che animano la tifoseria.
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