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Messina, si sfoglia la margherita sul ds. Suggestione Pellegrino: "Sarebbe un onore, al momento solo una voce"

Sfoglia la margherita il Messina che si appresta a definire il proprio organigramma dopo la conferma biennale del tecnico Modica, seppur non ancora ufficializzata dalla società.
Con Saverio Provenzano che dovrebbe ricoprire la carica di direttore generale, resterebbe vacante la casella di direttore sportivo: pare difficile al momento immaginare il rinnovo della collaborazione con Domenico Roma, destinato al Foggia, e allora restano sul piatto le ipotesi che portano a Umberto Calaiò e Agatino Chiavaro, profili vicini sia a Provenzano che a Modica e che hanno già avuto contatti con la società biancoscudata.
Sullo sfondo, poi, prende corpo una “suggestione”: è quella legata a Maurizio Pellegrino, reduce dall’esperienza di Reggio Calabria in Serie D e che ha condiviso l’esperienza di Catania con Provenzano.
Nessun contatto ufficiale tra le parti, ma per Pellegrino è «un onore essere accostato al Messina, sarebbe bellissimo, però al momento è solo una voce. Conosco Provenzano, ma non ci sono riscontri concreti, anche se immagino che ne stiano discutendo. Mi auguro di cuore che possano pensare a me - continua Pellegrino - perché credo che insieme a Giacomo Modica si possa fare un ottimo lavoro. Si potrebbe creare un’identità ben precisa accanto a un allenatore che conosce l’ambiente e che potrebbe far crescere ulteriormente la passione della gente».
Siracusano, classe 1966, Pellegrino ha spesso incrociato la propria strada con quella del Messina, sia da calciatore che da allenatore, segnando peraltro un gol al “Celeste” nel derby con il Catania pareggiato 1-1 (rigore di Nino De Luca) nella stagione 94-95.
Per gli etnei è stato tutto: responsabile del settore giovanile, coordinatore dell’area tecnica, allenatore (anche in Serie A nel 2014) e direttore sportivo. Carica ricoperta nell’ultima annata anche a Reggio Calabria: «Siamo partiti in una situazione difficile - racconta Pellegrino - con tanti problemi, anche perché non c’era ancora la denominazione di Reggina. Abbiamo iniziato con due mesi di ritardo e creato una squadra in pochi giorni, dovendo anche rispettare la regola degli under che in Serie D è molto restrittiva. Però abbiamo raggiunto la finale playoff con il Siracusa e lanciato alcuni ragazzi di buonissima prospettiva: un’annata che definirei straordinaria, tanto che adesso ci sono le basi per provare a vincere il campionato».
L’assenza di ripescaggi e l’iscrizione andata a buon fine per 59 squadre su 60 (salta solo l’Ancona, rimpiazzata dal Milan U23), rendono ancora più interessante il torneo di Serie C che si sta definendo: «Sarà un campionato come sempre difficile, particolare e bello - afferma un esperto uomo di calcio come Pellegrino - e come sempre nasconderà mille insidie, anche sorprendenti. Penso alla Juve Stabia che quest’anno ha conquistato la promozione contro squadre che hanno speso dieci volte di più, ma male».

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