È il calciatore di movimento che, nell’ultima stagione, ha collezionato più presenze con il Messina: 32 partite, 2.825 minuti giocati e 1 gol per il difensore Marco Manetta, secondo solo al portiere Fumagalli. Solidità e affidabilità nella retroguardia giallorossa che, soprattutto nella seconda parte di campionato, è stata determinante per una tranquilla salvezza: «Eravamo virtualmente salvi a febbraio, quindi è stata una stagione molto positiva. È stata un upgrade dopo stagioni deludenti nelle quali si era sofferto fino all’ultimo. Sono arrivati i risultati e anche un ottimo gioco, difficile da vedere in serie C, anche perché era un gruppo nuovo. Avremmo potuto fare i playoff, ma in un’analisi complessiva la stagione è stata molto positiva», ha sottolineato il classe 1991, soddisfatto anche a livello personale, con tante prestazioni di livello e un gol da tre punti ad Avellino: «Sono molto contento della mia stagione. Messina ti aiuta, se fai bene ti fa sentire l’entusiasmo e ti trascina».
Un ambiente che ha permesso al difensore, già nel 2017/2018 in D e lo scorso anno, di esprimersi al meglio, confermando che la scelta di tornare in riva allo Stretto firmando un biennale (scadenza giugno 2025) è stata quella giusta: «Messina è una piazza importante. Se ti giochi il decimo posto e fai 7 mila spettatori posso solo immaginare quanta gente ci sarebbe in caso di playoff o un campionato di vertice. Sono tornato per la società e per mister Modica, con cui ho un rapporto incredibile», ha aggiunto Manetta che, a distanza, segue l’attuale situazione in casa peloritana: «Lo scorso anno siamo partiti da un gruppo nuovo e non è mai facile, quindi dare continuità sarebbe positivo. Siamo in pochi sotto contratto, ma anche con altri si potrebbe continuare e rinforzare la rosa. È un percorso di crescita, servono le scelte giuste per continuare negli aspetti positivi, perché ci sono margini di miglioramento».
Per Manetta, impegnato in allenamento quotidiani, non ci sono dubbi sulla strada da intraprendere ed è già proiettato alla nuova stagione: «Per mentalità cerco sempre di mantenermi in forma e pronto per la stagione, anche con il programma dello staff. Con la società ho un rapporto chiaro, il presidente ha creduto in me in passato e lo scorso anno. Ho un contratto e, anche se mi sono arrivate alcune chiamate – ha ammesso –, la mia priorità è Messina. Sono le dinamiche di mercato, fa piacere perché vuol dire che ho fatto bene, ma il mio intento è rimanere un altro anno o anche prolungarlo».
Un legame sempre più solido tra il Messina e Manetta che, nel giorno del 20° anniversario della promozione in serie A, ha concluso con il suo ricordo da appassionato tredicenne ma anche immaginandosi tra 20 anni: «Ricordo Di Napoli e Parisi, un difensore che era quasi un attaccante. Il Messina fece bene in B e poi in A. Se vinci un campionato rimani nella storia, ma sarà questione di tempo e, prima o poi, il Messina tornerà in quelle categorie. Cercherò sempre di dare il massimo e spero di essere ricordato come un uomo che ha sudato la maglia e anche come un buon difensore».
Messina, Manetta indica la strada: "I tifosi e Modica le nostre armi in più"
Il difensore originario di Tivoli è stato il giocatore di movimento più utilizzato (2.825’ in 32 gare)
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