La tifoseria attende le mosse del Messina, mentre all’interno della società biancoscudata prosegue il “silenzio riflessivo” (o “conservativo”) iniziato al termine della sfida con il Monopoli. In settimana dovrebbero arrivare le prime comunicazioni, con i tesserati che parleranno solo ai canali ufficiali, probabilmente per veicolare meglio le parole, evitando domande che aprano ulteriori interrogativi sul futuro dello staff tecnico e dei calciatori stessi.
La miglior versione
Le dichiarazioni più attese restano quelle del presidente Pietro Sciotto, chiamato, quest’anno più che mai, a fare chiarezza sul futuro suo e del Messina. I club organizzati hanno preso una posizione netta, che poi ripercorre la scia delle ultime sei estati, chiedendo a gran voce certezze e programmazione sul fronte tecnico e degli obiettivi. Nelle scorse settimane Giacomo Modica non ha del tutto chiuso la porta sull’eventuale prosecuzione del rapporto con il Messina, ma il mister desidera sicurezze logistiche e organizzative, prima che tecniche, per poter continuare a sedersi su una panchina che ama.
Modica è legato a Messina e Messina è legata a Modica: dare continuità sotto l’aspetto tecnico sarebbe cosa corretta per una società che non hai mai vissuto questa esperienza, presentandosi ogni estate con un allenatore diverso, ma che quest’anno ha vissuto il proprio miglior campionato tra i professionisti, centrando la salvezza senza particolari affanni.
Un organigramma… vero
Le società sportive trovano “quartieri generali” anche in provincia e ne fanno la loro casa, tra allenamenti, incontri con stampa e tifosi. Sono ormai sporadici i casi in cui sono le amministrazioni comunali a svolgere questo compito e, laddove ciò non accada, gli animi tra le parti sono sempre abbastanza accesi, specie se non ci sono società disposte a investire nella “costruzione” di un centro sportivo. Eppure il rapporto tra i vertici del club, alcuni suoi rappresentanti e la politica cittadina, resta buono, un po’ per convivenza e convenienza, ma soprattutto perché il quieto vivere ha portato buoni risultati per entrambe le parti. Solo Modica ha rotto questo “volemose bene”, assumendosi, attraverso le sue nette dichiarazioni, delle responsabilità che non competono il suo ruolo. Ma, d’altronde, chi altro avrebbe dovuto farlo? L’organigramma del Messina è sprovvisto di un direttore generale, c’era un direttore operativo (Angelo Costa, peraltro già ai saluti) che aveva rappresentato la società lo scorso agosto in Commissione sport proprio al “Franco Scoglio”, ma l’assenza di una figura di un certo peso in ambito diplomatico, politico e sportivo, si è avvertita.
No alle improvvisazioni
Con Sciotto che potrebbe evitare il balletto delle recenti estati («Iscrivo, vendo, mollo, anzi resto»), la nomina di un direttore generale di spessore appare uno dei primi passi da compiere, affidandosi però a reali professionisti del settore ed evitando la ricerca di soluzioni interne o improvvisate. Esigenza che va di pari passo con la conferma o meno di Modica e del direttore sportivo Domenico Roma.
E intanto la tifoseria attende che la riflessione si concretizzi e ponga fine al (consueto) rumoroso silenzio.
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