Verso la “sgasata” finale, due turni alla fine del campionato per un Messina che ha bisogno ormai di pochissimo per potere festeggiare la salvezza matematica. Vincere con il Potenza basterà ad assicurarsi la quarta stagione consecutiva in Serie C, anche smezzarsi la posta in palio può portare a raggiungere l’obiettivo ma è difficile che i giallorossi facciano calcoli e si presentino al “Franco Scoglio” mostrando un atteggiamento remissivo o speculativo che mai, di fatto, hanno mostrato in questo campionato. Anzi, lo stesso capitano Nino Ragusa nel post-derby perso contro il Catania ha parlato di piede sull’acceleratore per chiudere al meglio questa stagione.
Diciamoci la verità, questo Messina il traguardo della salvezza avrebbe meritato di raggiungerlo già qualche giornata fa, evitando di giungere agli ultimi 180 minuti per alzare verso il cielo i calici e brindare. Il successo interno contro il Monterosi ha messo un’ipoteca, la sconfitta del “Massimino”, immeritata per la prestazione e il rigore concesso agli etnei, ha ritardato la chiusura del cerchio ma nel complesso guardando al rendimento della squadra, sul piano dei risultati ma soprattutto delle prestazioni, la serenità sarebbe potuta arrivare anche prima. E sarebbe stato anche più giusto.
Hanno inciso tanto gli episodi arbitrali, che hanno penalizzato oltremodo i biancoscudati, seppur il club non abbia alzato la voce come probabilmente serviva. Se si fa eccezione, ovviamente, per mister Giacomo Modica che a più riprese ha parlato del trattamento ingiusto riservato (ingiustificatamente) alla propria squadra. Lasciando stare il peso “politico” che possono avere altre realtà, ma è assurdo ad esempio non ricevere un rigore tra le mura amiche addirittura da tre anni e specie con il tipo di gioco offensivo che l’attuale formazione propone. Collezione di sviste e probabilmente il conseguente senso di frustrazione che ha portato poi all’altrettanto pesante numero di espulsioni (specie in casa) che hanno condizionato in alcuni casi l’epilogo delle partite. Elementi sui quali soffermarsi, perché nell’economia di un campionato ovviamente pesano e non poco.
Anche nella caccia al sogno playoff, del quale la proprietà aveva parlato già sul finire di 2023 e che anche in questo caso, guardando alle rivali, poteva anche essere alla portata di un Messina che non ha avuto paura di giocarsela, anche con le big del torneo, strappando applausi e anche punti pesanti. Adesso diventa molto complicato, con due squadre davanti, specie se il Catania dovesse evitare i playout, non liberando la qualificazione per l’undicesimo posto. Si riproverà magari il prossimo anno, anche se al momento impazzano le voci ma non vi sono certezze su un eventuale continuità del progetto tecnico.
Ieri doppia razione di lavoro per la squadra. Non si è allenato Lino Ortisi, il quale si è sottoposto ad esami clinici alla clavicola. Fermo anche Civilleri per una leggera contrattura alla coscia. Oggi pomeriggio, a partire dalle 16, in programma la consueta partitella a ranghi misti del giovedì.
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