Messinese purosangue con quattro stagioni in carriera vissute a Catania, compresa l’attuale anticipatamente conclusa: Peppe Rizzo conosce benissimo entrambe le realtà che si troveranno di fronte domani al “Massimino” per un derby sentito, che arriva quasi in coda al campionato. In riva allo Stretto, dove è legato da origini e affetti, ha anche firmato una strepitosa salvezza segnando il gol decisivo contro il Taranto sotto la Curva Sud, il 10 aprile del 2022, mentre in rossazzurro è stato anche capitano e simbolo della ripartenza dello scorso anno nel campionato stravinto in Serie D dopo il fallimento della stagione precedente. Insomma, quella all’orizzonte al Cibali non può che essere una partita speciale per il centrocampista classe 1991, attualmente svincolato. In palio tre punti pesanti ma anche l'orgoglio. Pensi prevarrà il peso dell’evento oppure le squadre si affronteranno a viso aperto? «Credo sarà una partita aperta, infuocata sul piano emotivo come ogni derby ovviamente. Ci potrà essere spazio per i tatticismi ma alla fine prevarrà l'agonismo. Mi aspetto una gara combattuta, perché alla fine i punti servono a entrambe e nessuno vorrà perdere». Ti ha sorpreso questo Messina di Modica che dopo qualche problema all'inizio del campionato, ha trovato una propria dimensione? «Devo dire la verità, mi ha sorpreso. E' una squadra migliorata tanto, che è cresciuta con il tempo. Venuta fuori da un periodo non tanto positivo e che sta disputando una grande stagione. Secondo me anche i playoff potevano essere un vero obiettivo, magari sono stati persi dei punti per strada ma il collettivo ha dimostrato di essere all'altezza di quelle che lottano per i primi dieci posti». Paradossalmente, il Messina che ha sempre ottenuto tanto in casa, ha avuto qualche passaggio a vuoto proprio tra le mura amiche senza il quale probabilmente sarebbe già salvo e lanciato verso altri obiettivi. Come te lo spieghi, tu che conosci bene l'ambiente giallorosso? «Il rendimento tra casa e trasferta quest'anno non è molto diverso, questo può essere legato alle caratteristiche di gioco che vuole mister Modica, il quale non rinuncia mai ad attaccare e non cambia troppo atteggiamento in base all'avversario. Per quanto riguarda qualche sconfitta recente, come quelle con Crotone e Foggia, sono momenti e situazioni, ci sono infortuni o magari momenti dentro la gara che determinano i risultati. Non è giusto giudicare dall'esterno ma il Messina se l'è giocata praticamente con tutti». E invece il Catania, squadra nella quale hai militato fino a febbraio: cosa non è andato quest'anno? «Tanti fattori incidono quando le cose non vanno bene, è difficile da spiegare anche se sei stato all'interno. La squadra è forte, il successo in Coppa lo ha dimostrato. Ora si devono tirare fuori da questa situazione delicata ma alla fine secondo me ce la faranno, così potranno puntare anche a qualcosa di più». Che fa Rizzo in questo momento? «Mi sto allenando, il passato è alle spalle, vedremo cosa mi riserverà il futuro. Intanto sto vedendo partite, ovviamente anche quelle del Messina e del Catania».