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Messina, ora squilli la “sveglia salvezza”. Con il Monterosi vale un’intera stagione

Due punti in cinque partite e prova sottotono di Castellammare hanno fatto accendere la spia. Modica è stato chiaro: «Obiettivi collettivi davanti a quelli individuali, attitudine da rivedere»

Il bottino di appena due punti nelle ultime cinque partite di campionato ha di fatto azzerato le speranze playoff del Messina, portando i giallorossi a guardarsi esclusivamente alle spalle con l’obiettivo di chiudere adesso il discorso salvezza il prima possibile, per non vanificare l’alba fantastica di 2004.
È questo uno dei motivi per cui, in questa settimana debba “squillare la sveglia” all’interno del gruppo giallorosso, che nell’ultimo turno pre-pasquale di Castellammare di Stabia è apparso smarrito, spento, scollato, scarsamente incisivo. Assolutamente diverso da quello che aveva acceso l’entusiasmo in città, smentito la critica, acceso il sogno di potere ambire a qualcosa in più di un torneo sereno. Una squadra, salvo qualche eccezione come Zunno, risultata sconnessa sabato scorso in Campania rispetto a quanto c’è ancora da fare prima di andare in vacanza. Perdere con la capolista ci stava pure, il problema è come lo si è fatto, reagendo praticamente solo a gara conclusa (sul 4-0).
Si è riaccesa dunque la “spia rossa”: dei punti ma anche, un poco a sorpresa, del rendimento, visto che sino al primo tempo con il Foggia, gli atleti che vestono la biancoscudata erano riusciti a mostrarsi sul pezzo, concentrati e pienamente dentro le idee tecniche costruite in questa stagione, settimana dopo settimana. Probabile, dunque, che l’inceppamento sia di natura mentale, negli stimoli (che probabilmente erano maggiori in seno a una Juve Stabia vicinissima alla Serie B), nelle “distrazioni”, nell’umiltà o nella convinzione di ciò che si è diventati, punto di forza assoluto che ha caratterizzato al risalita dai bassifondi.
Bisogna rimettere subito la giusta marcia, visto che all’orizzonte c’è uno scontro diretto che vale una stagione, quello di domenica prossima contro il Monterosi. Proprio l’avversario contro cui, all’andata, vincendo scattò la scintilla emotiva del riscatto. È un’altra finale: l’ultima in casa con il Foggia, persa, valeva il bivio playoff. Il sogno. Adesso in ballo c’è di nuovo la tranquillità di vivere la coda di stagione senza patemi, dopo le scorse due vissute con l’ansia fino alla gioia liberatoria contro Taranto e Gelbison al “Franco Scoglio”. Ripartire dallo spirito affamato, dall’identità, dalla voglia di regalare gioie ai tifosi è la “condicio sine qua non” per chiudere per tempo ogni discorso, in campo e fuori.
Lo stesso Giacomo Modica, a cui qualcuno in parte ha attribuito le responsabilità del calo ma che è lo stesso che ha i meriti di avere dato un’impronta efficace e un piglio esplosivo a questo gruppo, è stato chiaro nei messaggi del post-gara del “Menti”, non cercando alibi: «Abbiamo disputato la peggior partita degli ultimi due mesi, una squadra che deve ancora raggiungere il proprio obiettivo primario deve scendere in campo con attitudine diversa altrimenti non va lontano. Gli obiettivi individuali vanno messi da parte in favore di quelli del gruppo e collettivi».
Oggi ripresa del lavoro al San Filippo. Intanto Ortisi si è sottoposto ad esame radiografico che ha escluse fratture e lesioni. Lia inizierà la terapia per un problema alla caviglia. Da valutare Civilleri. Rientreranno Manetta e Frisenna dalla squalifica.

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