Sottotraccia, in silenzio, lavorando giorno dopo giorno per dare serenità a un gruppo nel quale ha sempre creduto, costruendolo mattone su mattone. Ha lasciato parlare il campo il direttore sportivo del Messina Domenico Roma, assumendosi le proprie responsabilità nel momento peggiore della stagione biancoscudata e mettendoci la faccia, come raramente avevano fatto i dirigenti passati prima di lui sotto la gestione Sciotto. Il mio Messina. Ora Roma si gode il “magic moment” di una squadra che ha di fatto ipotecato la salvezza e sogna i playoff: «Questo è il Messina che sognavo – dice –, il Messina di Giacomo Modica, Pietro Sciotto e dei tifosi. È la squadra che ha espresso il miglior calcio negli ultimi tre anni in questa città, merito del presidente, di un allenatore lungimirante e bravo sul campo e probabilmente anche mio che ho scelto i giocatori da portare. Prima di essere ottimi calciatori, però, sono grandissimi uomini e lo hanno dimostrato cambiando il corso della stagione». La telefonata che cambia la vita. Sul ritorno di Modica a Messina c’è forte lo zampino di Domenico Roma, che ha da subito caldeggiato il nome del tecnico di Mazara con il presidente Sciotto, seppellendo i vecchi dissapori: «Credo che la mia più grande bravura sia stata quella di far ritrovare due persone intelligenti e farle sedere allo stesso tavolo per riallacciare un rapporto che si era interrotto come in quei fidanzamenti in cui, quando ci si rivede, batte forte il cuore. Dal primo momento la mia volontà era quella di riportare Modica qui, dove meritava di stare e l’intelligenza delle persone ha fatto in modo che nascesse questo Messina». Un sogno nel cuore. Il pragmatismo porta Roma a confermare come primario l’obiettivo della salvezza, ma è chiaro che l’incrocio di sabato con il Foggia rappresenti uno spartiacque fondamentale in chiave playoff: «Questa cosa de “la partita decisiva” la sento da settembre, ma stavolta assume un valore diverso, perché abbiamo la possibilità di entrare nei playoff e ipotecare una volta per tutte la salvezza che, come abbiamo sempre detto, resta il nostro obiettivo principale. Però siamo a un punto dai playoff e se riuscissimo in questa impresa sarebbe qualcosa di importante per noi, la città e la proprietà». Sguardo al futuro. Una volta raggiunto l’obiettivo ci sarà la necessità di gettare le basi per un progetto a lungo termine, perché il Messina riparta finalmente senza improvvisare, ma seguendo un percorso logico, costruito sulle fondamenta tecniche gettate quest’anno: «Sarà il presidente a decidere quando sarà il momento giusto e opportuno per parlare del futuro. Ha creduto in noi anche nel periodo difficile ed è corretto che sia lui a prendere le decisioni. Io devo ringraziarlo, perché per me è un orgoglio essere qui: Messina è un punto di partenza importante, non tutti possono fregiarsi di avere sulla propria maglia questo stemma e nel mio piccolo e con la massima umiltà cercherò di lavorare per far sì che questo sogno possa continuare». Diario verso Foggia Sono tornati in gruppo Civilleri e Plescia, assenti a Latina e adesso regolarmente disponibili per la gara con il Foggia. Oggi pomeriggio partitella in famiglia al “Marullo”. Il Giudice Sportivo, intanto, ha fermato per un turno i calciatori pugliesi Riccardi e Vezzoni che non prenderanno parte alla sfida di sabato al “Franco Scoglio” (calcio d’inizio alle 14,00). L’arbitro. Dirigerà il signor Fabio Rosario Luongo di Napoli, coadiuvato da Moroni di Treviglio e Brunozzi di Foligno. Quarto ufficiale Ceriello di Chiari.