Messina, col Crotone serve lo spirito giusto. Modica: "Abbiamo fatto ricredere chi ci dava per morti"
Dare seguito al prezioso blitz di Brindisi, conquistare i punti che mancano per chiudere il discorso salvezza e poi togliersi qualche bella soddisfazione sognando un piazzamento playoff: Messina oggi in campo senza paura contro un Crotone ferito da due sconfitte consecutive subite in rimonta, quindi obbligato a fare punti. I temi non mancano in un turno infrasettimanale impegnativo per entrambe. In fase di presentazione, mister Giacomo Modica si concentra inizialmente sull’avversario: «Sappiamo che hanno perso, però non mi fido. Hanno un allenatore come Silvio Baldini, che è un fiore all’occhiello in questa categoria, tecnico preparato e persona perbene. Loro sono in difficoltà, ma non in grande difficoltà, poi hanno uomini e risorse per vincere con chiunque. Dovremo essere bravi a triplicare le nostre forze ed energie perché sulla carta sono più forti di noi per struttura tecnico-tattica». Tra permanenza e sogni. Sull’atteggiamento che si aspetta dalla sua squadra, Modica è chiaro e netto: «Mi aspetto grande applicazione e voglia di giocare. Sottovalutare non fa parte del nostro Dna ma non dobbiamo specchiarci pensando a recenti risultati e prestazioni, condizione fisica e stato mentale ottimale. Abbiamo 39 punti, ho detto che ne mancano 3 o 4 alla salvezza ma è una previsione, potrebbero anche essere di più. Pensiamo a fare il massimo, poi si vedrà». Atteggiamento e ambizioni. Insomma, niente rilassamenti o cali di concentrazione: «Ho la fortuna di guidare un bellissimo gruppo, che sa quello che vuole - prosegue Modica -. Il primo step è la salvezza, poi penseremo a rompere le scatole a qualche squadra importante. Tutti sono consapevoli di quanto possa essere bella una cosa del genere, un’occasione che non dobbiamo farci scappare. Sarebbe una cosa bella per tutti, anche perché su questo ballano carriera e contratti, saremmo stupidi a cullarci su ciò che abbiamo fatto. Vogliamo divertirci e onorare la città così come anche una tifoseria che ogni trasferta è presente con 250 persone, mostrandoci stima e attenzione. Fame e voglia devono rimanere, ci hanno permesso di toglierci da una situazione proibitiva, ora siamo in una posizione più tranquilla ma non tranquillissima, non ci siamo mai cullati». Fattori di scelta. Impegni ravvicinati, condizioni meteo, caratteristiche dell’avversario, approccio alla partita, condizione dei singoli: quali fattori incidono di più nella definizione della formazione? «Si guarda tutto. In questo momento, ad esempio, abbiamo tre difensori centrali e va capito chi potrà rimanere fuori in funzione pure delle partite ancora da affrontare. Non penso ai diffidati, perché provo a mettere la formazione migliore. Potrei fare rifiatare qualcuno per vederlo meglio contro il Benevento». Due simboli e qualche sassolino. Ultimo passaggio su due singoli, Zunno in forma strepitosa, Ragusa in ripresa evidente di condizione: «Zunno ha sempre avuto potenziale, era entrato in un contesto, ha visto cambiare delle cose, c’è stato il tempo per aspettarlo. Questo momento è frutto della sua qualità ma anche dello stato di forma, personale e di squadra. Poi quando la testa funziona, tutto funziona. Sono molto felice per Ragusa che è tornato ad esprimersi su grandi livelli. È un ragazzo dolce e un giocatore forte, ha sofferto e si sta riprendendo tutto. Per lui Messina rappresenta qualcosa in più, sta dando tanto in campo e nello spogliatoio in modo maturo. Questo gruppo è bello, intrigante ed emozionante. Abbiamo la fortuna di fare ricredere un poco di gente che ci dava per morti appena qualche mese fa. Ma abbiamo trovato la forza d'urto di squadra e l’intelligenza per superare le traversie vissute».