La stangata rifilata dal Giudice Sportivo a Giuseppe Salvo, fermato con ben tre giornate di squalifica dopo l’espulsione con la Virtus Francavilla, complica notevolmente i piani del Messina atteso in una settimana dalla sfide con Avellino, Sorrento e Giugliano. Una sanzione assolutamente severa quella adottata nei confronti del classe 2003 biancoscudato, arrivata in applicazione della cosiddetta «condotta violenta», ma per un episodio nel quale è sicuramente più alta la “furbata” di Ingrosso, il calciatore della Virtus Francavilla coinvolto nella vicenda, rispetto all’atto in sé compiuto da Salvo.
Parole da leader. Domenico Franco ha preso per mano il centrocampo del Messina, diventando elemento quasi insostituibile dello scacchiere di Giacomo Modica. Ha iniziato la stagione da play basso, proseguendo poi da mezzala, fino all’attuale ruolo di mediano puro alle spalle dei tre trequartisti: «In mezzo al campo abbiamo tutti caratteristiche diverse – dice Franco, ospite di “Antenna giallorossa” – e possiamo garantire più soluzioni. A me piace più palleggiare e costruire dal basso, ma quando le cose non andavano bene, il mister è stato bravo a cambiare, spostandomi più avanti. Fisicamente mi sento bene per fare quel ruolo e mi piace anche come stiamo giocando adesso, perché tocco più palloni. Frisenna? È un giocatore forte, di prospettiva, un ragazzo perbene e umile, si allena al massimo, ascolta i consigli e gli auguro di fare una buona carriera perché se la merita».
Messo ormai definitivamente alle spalle il periodo nero, Franco invita i compagni a non abbassare la guardia: «Sapevamo che ne potevamo uscire solo con l’unità del gruppo. Ora stiamo facendo bene, ma la strada è lunga, le partite sono sempre difficili e basta un passo falso per ritrovarsi nuovamente laggiù. Lo dimostra la partita con la Virtus Francavilla, abbiamo abbassato ritmo e attenzione dopo l’ottimo inizio e ci hanno punito, perché il campionato è tosto, ci sono giocatori bravi e noi non possiamo prescindere dai nostri ingredienti fondamentali, ovvero tenere alta l’attenzione e andare forte».
Alle porte la sfida con l’Avellino terzo in classifica e rinvigorito dal successo con il Monopoli: «Hanno speso tanto e vogliono vincere – continua Franco – però non sempre vince chi spende di più e lo stanno dimostrando la Juve Stabia e anche il Mantova nell’altro girone. Noi, invece, dobbiamo pensare partita dopo partita, ci vuole equilibrio perché non siamo fenomeni, ma abbiamo un cuore grande: penso a Ragusa che a Torre del Greco è stato il primo a esultare al gol di Emmausso e questo spirito ci deve accompagnare fino alla fine, perché solo così ci toglieremo grandi soddisfazioni».
Diario. Ripresa della preparazione al “Franco Scoglio”: in gruppo Emmausso che aveva lasciato il campo sabato dopo una ginocchiata al quadricipite; terapie per Pacciardi (mal di schiena) e Polito (tendinite). Oggi doppia seduta, domani partitella a Santa Lucia del Mela.
L’arbitro. Avellino-Messina sarà diretta da Carlo Rinaldi di Bassano del Grappa, coadiuvato dagli assistenti Minafra di Roma 2 e Fumarulo di Barletta.
Franco non si fa illusioni: «Messina, la strada è lunga»
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