La posizione della proprietà a confermare la fiducia nell’allenatore Giacomo Modica e il progetto con lui avviato, una cena di squadra per cementificare il gruppo e provare a venire fuori tutti insieme dalla crisi di risultati nella quale è piombato il Messina dopo le quattro sconfitte consecutive in campionato. Basterà per lasciarsi alle spalle questo periodo nero? (il peggiore dell’attuale stagione).
Lo dirà solo il campo, il tempo. All’orizzonte c’è la Juve Stabia che arriverà al “Franco Scoglio” da capolista ma priva di tre pedine: Baldi, Candellone e Mignanelli. Poi la trasferta “spareggio” in casa del Monterosi e per concludere il trittico che può risultare decisivo per il futuro prossimo dei colori giallorossi, l’atteso derby con il Catania. Un ciclo duro per comprendere se per l’Acr sarà un’altra stagione di sofferenze e passione, come le ultime due, per salvare la categoria, oppure arriverà l’attesa risposta tecnica ed emotiva, da tramutare in punti utili a migliorare una classifica in questo momento assolutamente deficitaria.
Ieri doppia seduta di allenamento per l’organico peloritano. Terapie per Lia e Buffa: il primo recuperabile per l’impegno interno di sabato, il centrocampista, invece in forte dubbio per la prossima partita di campionato. A parte anche il portiere e leader Ermanno Fumagalli, che comunque oggi tornerà ad allenarsi regolarmente.
Indipendentemente dagli interpreti, servirà una scossa vera e propria. Nel rendimento, nell’atteggiamento, nella voglia di ottenere un risultato, di tirarsi fuori dalle sabbie mobili. Di cancellare gli “spettri” del passato che ormai da giorni aleggiano nell’intero ambiente e soprattutto su un parte della tifoseria. Che ha tutte le ragioni del mondo nell’esprimere preoccupazione, per un cambio di passo che negli obiettivi era stato quest’anno caldeggiato, promesso e ritenuto possibile, ma che nella sostanza non si sta rivelando tale. Anzi, rischiano di pesare ancora una volta errori di valutazione e ritardi nella programmazione per le note vicende estive.
L’amore per la squadra non si discute mai ma ciò non vuol dire dovere accettare supini qualsiasi cosa venga propinata o che chi contesta ami meno. E dall’altra parte significa che visti i risultati, probabilmente qualche cambiamento va e dovrà essere considerato. Se non nella guida tecnica, al momento come detto confermata, perlomeno nella struttura dell’organico che evidentemente necessita di rinforzi. Sperando non si arrivi a inserirli quando già la situazione risulti semi-disperata. Anche perché non sempre i miracoli accadono.
Attesa, per qualcuno speranzosa per altri ansiosa. E andrebbero anche questa volta evitati i soliti “fuochi incrociati” malati (abbinati a inattendibili lezione d’appartenenza senza presente né storia), che non giovano a nessuno, se non probabilmente a gettare fumo negli occhi, a spostare l’attenzione che dovrebbero rimanere su chi ha in mano il peso e le responsabilità societarie e sportive. Ognuno con il proprio ruolo, tutte le componenti. Ora bisogna soltanto guardare in faccia la realtà e reagire.
Messina, è il momento dei fatti per scongiurare un’altra stagione di sofferenze
La squadra deve tirar fuori una risposta tecnica e morale per mostrarsi viva
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