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Emmausso: "Altre cento volte Messina, una piazza importante e calorosa"

«Sappiamo che non bisogna sottovalutare nessuno, pronti a battagliare»

Le aspettative sono alte per un calciatore, come Michele Emmausso, le cui qualità tecniche sono sopra la media, che possono incidere e fare la differenza in una categoria come la Serie C: fin qui, a Messina, il suo talento si è acceso a intermittenza. E c’è chi ritiene che uno dei suoi più grandi limiti sia proprio la continuità di rendimento, la capacità di stare sempre dentro la partita ma anche di mettere in fila una serie di prestazioni tutte di livello alto. Mister Giacomo Modica lo conosce bene, avendolo già avuto come giocatore prima di Messina, considerando le sue doti umane e calcistiche ha provato a stimolarlo, sia tatticamente cambiandogli talvolta la posizione in campo, che moralmente tentando di scuoterlo con qualche panchina “salutare”.
Il numero 10 giallorosso resta concentrato, sa di potere dare ancora tanto a questa maglia, integrandosi sempre più nel gruppo biancoscudato. È innegabile che dalle corsie esterne offensive, per il gioco di Modica, serva tanto ed è uno dei punti dove probabilmente in questo inizio di torneo sarebbe potuto arrivare di più, ma c’è ancora molto da fare e le risposte possono arrivare. Anche da Emmausso, al quale alla fine basta pure e solo qualche pallone per trovare giocate vincenti, decisive e in grado di infiammare la tifoseria peloritana.
A cominciare dal prossimo ciclo di partite. Domenica al “Franco Scoglio” arriva il Latina, ma dopo quella col Benevento, all’orizzonte ci sono altri match difficili e delicati con squadra in alto in classifica come Foggia e Juve Stabia. Gare che però il Messina potrà finalmente gestire preparandole con settimane piene di lavoro, dopo il tour de force obbligato in un “ottobre di fuoco”: «Credo che questo è un campionato in cui non bisogna sottovalutare nessuna squadra - ha commentato Emmausso -. Tutte sono forti e hanno calciatori competitivi. Tutte sono gare difficili, quindi si possono caricare da sole. Credo che lo stesso per loro valga pure quando giocano contro noi. Non sarà semplice perché siamo pronti a dare battaglia».

In questo inizio di torneo, Emmausso ha giocato da esterno d’attacco, ruolo “principale”, ma anche da “falso nueve” e da mezzala offensiva che diventa trequartista, come a Picerno. Dimostrando anche di potere essere duttile: «Penso in attacco di potere fare tutti i ruoli, non ho preferenze. Ritengo che se un giocatore è intelligente e bravo, può interpretare qualsiasi posizione. Sono a disposizione di squadra e mister». Sei gol a Campobasso e nove a Vibo come miglior score in carriera, a Messina già due reti messe a segno. Quali sensazioni? «Spero di superare questa quota gol per fare divertire la gente di una piazza che merita tanto».
Anche se domenica scorsa, è arrivato anche qualche fischio dagli spalti, nei suoi confronti, in occasione del ko col Benevento: «Dico che ormai sono abituato a questa categoria, la faccio da nove anni. Non mi toccano la critiche, fanno parte di questo lavoro e le accettiamo. Bisogna solo lavorare e trasformare la disapprovazione in applausi»
Fierezza totale nell’avere sposato questo progetto. Come si è ritrovato in riva allo Stretto? Emmausso lo racconta così: «Era mezzanotte, mi scrive il direttore Domenico Roma dicendomi che voleva portarmi con lui e mister Modica, che l’indomani avrebbero firmato a Messina. Gli ho detto che avrei preso il primo volo per scendere e unirmi a loro subito. Questo per fare capire che non ho esitato ad accettare, stiamo parlando di una piazza importantissima, di una tifoseria calorosa. Messina è stata prima scelta e la rifarei altre cento volte»

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