Numeri alla mano è già la seconda miglior stagione in carriera sul piano dei gol segnati per Vincenzo Plescia, autore di tre reti in questo primo scorcio di campionato con il Messina, ma soprattutto totalmente al centro del progetto tattico di Giacomo Modica. Escludendo i nove gol in Serie D con il Roccella nel 2018, Plescia tra i professionisti ha segnato più di tre reti solo con la Vibonese nel 20/21.
Ospite della prima puntata di “Antenna giallorossa”, il format sportivo di Rtp condotto da Antonio Sangiorgi, l’attaccante biancoscudato ha ribadito il legame da subito forte con la piazza messinese: «Io sono entrato nel cuore dei tifosi e loro nel mio, mi sento come se fossi a casa. Con l’allenatore ci siamo capiti sin da subito, sono arrivato con 2/3 kg in più avendo fatto una preparazione diversa ad Avellino. Con i ritmi imposti da mister Modica, però, sono stato obbligato a mettermi in riga: ho perso 8/9 chili grazie alla dieta e al lavoro fisico, non sono mai stato così magro e da molti anni non scendevo così tanto con il peso. Il gioco di Modica richiede questi “sacrifici” e io adesso mi sento volare, rientrando a pieno nell’ottica del gioco del mister».
Rendimento di Plescia impreziosito dallo splendido gol realizzato con il Giugliano, tra i più belli della sua intera carriera: «Ho attaccato il secondo palo, la palla mi stava scavalcando e ho capito che di testa non ci sarei più arrivato, così mi sono buttato in questa mossa con l’istinto dell’attaccante che cerca la palla. Volevo solo indirizzarla verso la porta e, durante la traiettoria, l’ho spinta mentalmente e sperato per il meglio e così è stato. “Che gol ho fatto?!” ho pensato e sono andato sotto la curva perché dopo il gol con l’Avellino non avevo esultato e non me l’ero goduto abbastanza».
Proprio sull’esperienza con gli irpini, Plescia racconta un retroscena importante sul piano personale che ne ha pesantemente condizionato il rendimento: «Non so cosa sia andato storto, però ho avuto problemi extracampo. Ogni venti giorni avevo febbre e mal di gola, tanto che quest’estate sono stato operato di tonsillectomia: le tonsille producevano sempre pus e quella febbre non mi permetteva di entrare in forma. Non è un alibi, ma ora sono felice di aver messo alle spalle quel periodo che mi ha permesso di crescere anche mentalmente».
«La trattativa col Messina? Sapevo solo che l’Avellino non mi voleva cedere – prosegue Plescia – e fino al 20 agosto non sapevo se sarei rimasto. Ho partecipato alla presentazione, ero al centro del progetto, ma poi ci sono quelle dinamiche di mercato che cambiano. Quando il Messina si è fatto sentire per la prima volta non ho esitato ad accettare».
Venerdì si va a Picerno: «Un campo difficile – dice ancora Plescia – loro stanno giocando bene e hanno anche Jacopo Murano (otto gol in otto partite, ndr) che sta facendo benissimo. Andremo lì a giocarcela a viso aperto, consapevoli che affronteremo una squadra in forma».
Diario. Dopo il lunedì di riposo, il Messina ha ripreso la preparazione in vista della sfida di Picerno (calcio d’inizio venerdì alle 20,45). Da monitorare giorno dopo giorno le condizioni di Lia e Firenze, entrambi in forte dubbio per la gara del Curcio. Sicuro assente Pacciardi, fermato per un turno dal Giudice sportivo dopo l’espulsione rimediata con il Giugliano. Ufficiale Taranto-Messina il 1° novembre, Zammit a segno in Scozia-Malta U21 finita 2-1.
Plescia: "A Messina mi sento al top"
«Mai stato così magro, Modica ha grandi meriti». Venerdì sera l’anticipo a Picerno
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