Il Messina conta i punti conquistati e non quelli persi. Per la seconda volta in stagione, dopo l’Avellino (altro 1-0), anche contro il Giugliano i giallorossi ottengono l’intera posta in palio, riscattando il pari amaro contro la Casertana, in un recupero nel quale i punti persi erano stati due, sommati a quelli delle settimane precedenti. Domenica scorsa si è visto un Messina più convinto e battagliero nel finale, pur rischiando sempre. L’errore è lo stesso: la squadra, dopo il vantaggio, abbassi i ritmi, lasciando spazi e manovra agli avversari: «Eravamo messi bene e ordinati, ma abbiamo avuto timore di non vincere e siamo andati in difficoltà anche per il caldo. Abbiamo sofferto perché ci siamo abbassati troppo per tenere la vittoria», ha ammesso il tecnico Giacomo Modica, spiegando quale atteggiamento vuole dalla sua squadra: «Non deve gestire ma continuare a giocare, perché con le prestazioni vinci più partite». Il Messina ci è riuscito per gran parte del match, ma l’allenatore giallorosso vuole qualcosa in più: «Per 75 minuti ho visto cose molto positive, soprattutto sulla catena di destra che ha funzionato benissimo Polito a sinistra e atteggiamento. «A sinistra avevo messo Polito per stare un po’ più bloccato e dare maggiore spazio a Ragusa, ma le cose non sono andate benissimo - ha ammesso Modica -. Devo elogiare però i ragazzi, hanno fatto bene dopo una partita importante nella quale abbiamo raccolto poco. Con un po' di fortuna abbiamo recuperato quanto lasciato». Gestione e “chiusura” del risultato. Da rivedere, lo ribadisce Modica, la gestione del risultato e la capacità di chiudere prima le partite, per non rischiare eventuali rimonte come contro Turris e Casertana. Due pareggi che hanno rallentato il Messina, fin qui con 9 punti in classifica (e una gara in meno): «Non sono contento dei 9 punti ma li abbiamo e ce li teniamo stretti. Ci mancano due punti contro la Turris, due contro la Casertana e uno a Francavilla, ma poi forse abbiamo avuto qualcosa in più contro Avellino e Giugliano. La squadra – ha sottolineato il tecnico – sta lavorando bene, è in crescita e ogni partita porta ritmo, sostanza ed entusiasmo». Battibecchi “positivi”. Per non aggiungere rimpianti servirà maggiore attenzione e freddezza sotto porta, garantendo serenità ed evitando episodi come il battibecco a distanza tra Fumagalli ed Emmausso: «C’era nervosismo perché avevamo paura di perdere altri due punti. È finito tutto lì, si sono abbracciati e scherzavano insieme nello spogliatoio. È brutto da vedere, ma ci sta in quel momento di sofferenza. Anche io mi sono arrabbiato con Manetta che voleva imitare Cabrini sulla destra e ci esponeva a troppi pericoli. Generosità sì, ma senza esagerare».