Sei progetti bandiera, 71 azioni, una visione complessiva che mette assieme tutto ciò che è stato progettato, che si sta progettando e che si progetterà in città, in ambito comunale. Questo è il Piano Strategico Urbano, Metropolitano e dell'Area dello Stretto di Messina (Psum il suo acronimo), l'ennesimo strumento di programmazione varato dalla giunta Basile, perché diventi una sorta di linea guida per tutte le prossime azioni sul territorio. L’iter parte da lontano: per la redazione del Piano, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il 23 dicembre 2019, ha assegnato un finanziamento di 280 mila euro. Poco più di due anni dopo, a febbraio 2022, il Comune ha aggiudicato l’appalto per la redazione del Psum al raggruppamento temporaneo di imprese guidato da Tps Pro srl, lo stesso studio che si è occupato del Piano urbano della mobilità sostenibile. A quel punto è partito l'iter scandito da diverse fasi, passando per l'approvazione, un anno fa, dell'Agenda strategica, e arrivando al percorso di redazione della proposta di Piano vera e propria. Sostanzialmente, mettendo insieme i dati provenienti da programmi, piani e progetti, sia già esistenti che futuri, del Comune, oltre ad indagini tecniche e sociali e analisi delle programmazioni europee e nazionali di finanziamento, si è arrivati all’individuazione di 71 azioni e 6 progetti pilota o progetti bandiera e, l’11 novembre, la proposta di piano è stata inviata dal gruppo di progettazione al Comune. Proposta, poi, approvata dalla giunta martedì scorso e che, come stabilito dalla stessa amministrazione, verrà presentata nelle prossime settimane nel corso di un evento pubblico. Elementi chiave del Piano sono i progetti che saranno realizzati nell’ambito del “PN Metro Plus e Città medie Sud 2021-2027”, mentre gli obiettivi primari sono sei e vengono spiegati nell'ultimo capitolo del documento di 432 pagine: «Ricercare un nuovo benessere per la collettività locale; favorire una coesione territoriale rinnovata; migliorare e innovare l’accessibilità dei servizi pubblici; innalzare la qualità dell’infrastruttura urbana e territoriale rendendola bella, innovativa e sostenibile; riconoscere e valorizzare le molte identità di Messina; comunicare la “Nuova Messina”». E poi ci sono i progetti bandiera, e cioè «azioni, ritenute rilevanti dal punto di vista strategico e prioritarie per l’attivazione delle altre». Il primo è Le botteghe del sapere di Massa San Nicola e ha come punto d'arrivo la creazione di nuove start-up «che richiamano l’artigianato e gli antichi mestieri, anche attraverso la realizzazione di nuove forme di partenariato pubblico-privato e di collaborazione tra imprese profit», riportando in vita quello che, negli anni, è divenuto una sorta di “villaggio fantasma”.