La realizzazione del Centro per le donne vittime di violenza è stato affidato alla Profas Costruzioni di Brolo. L'impresa ha offerto una somma di 680.652 euro ed è riuscita ad accaparrarsi l'appalto con la formula del prezzo più basso. I lavori riguardano la ridestinazione di un complesso residenziale (formato da un appartamento e da alcuni capannoni), il cui valore all'incanto è di 763.824 euro. Faceva parte dei beni immobiliari di un imprenditore nebroideo accusato di avere rapporti con la mafia e per questo sequestrato allo stesso dal Commissariato di polizia del comune paladino. La Casa per le donne potrà sfruttare anche un terreno confinante al complesso sia come laboratorio agricolo che come parcheggio. Il complesso si trova in Via Consolare Antica e il progetto è stato stilato dall'architetto Salvatore Lo Cicero. Le Onlus specializzate nel settore dell'assistenza a soggetti fragili forniranno dei servizi rivolti alle donne vittime di violenza e ai loro figli, oltre che svolgere attività di inclusione lavorativa. Considerando la tabella di marcia dei lavori, il centro potrebbe entrare in funzione già il prossimo anno.
A Capo d'Orlando i tecnici di Palazzo Europa stanno provvedendo alla rifunzionalizzazione a scopi sociali di un altro immobile sempre sequestrato ad individui accusati di rapporti con Cosa Nostra. Prosegue quindi l'attività umanitaria del comune paladino che negli anni '90 fu capofila del contrasto al racket e si schierò, quindi, al fianco dei commercianti. Proprio grazie al coraggio dei commercianti (i quali diedero vita all'Acio, associazione antiracket d'Italia), la cittadina ottenne l'istituzione del Commissariato di Polizia.
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