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Messina, c’era una volta il Piau: nuovi elaborati per il ridisegno del waterfront

Il finanziamento risale al 2003, l’aggiudicazione del concorso progettuale al 2012, ora il Comune ci riprova. Approvati i nuovi elaborati per il ridisegno del waterfront, la palla passa al Consiglio

Quando l’iter del Piau – acronimo che sta per Piano innovativo in ambito urbano –, l’orizzonte temporale per veder realizzato il ridisegno del waterfront era il 2020. Era uno degli elementi chiave del Piano strategico targato Gianfranco Scoglio, assessore ai Lavori pubblici dei tempi in cui sindaco era Giuseppe Buzzanca, ma è rimasto tutto sulla carta. Il 2020 è trascorso da tre anni, da allora si sono avvicendate due amministrazioni comunali (Accorinti e De Luca) e due commissari (Croce e Santoro): oggi tocca alla Giunta di Federico Basile ed in particolare al “successore” di Scoglio ai lavori pubblici, l’assessore Salvatore Mondello, riprendere le fila del discorso. E ripartire, di nuovo.

Com’è logico che sia, da quando tutto è iniziato (il finanziamento da 3 milioni risale al 2003, il bando di gara per la progettazione al 2010, l’aggiudicazione al raggruppamento guidato dalla Favero & Milan Ingegneria Spa al 2012) di cose ne sono cambiate tante e, conseguentemente, deve cambiare anche l’impianto generale del Piano. Ad esempio, la Regione ha “riconsegnato” al Comune le aree ex Zir e Zis, un tempo di competenza dell’Asi, ma il Piau comprendeva, inizialmente, solo l’ex Zis. E ancora, lungo la trafila di pareri propedeutici è venuta fuori la necessità di studi specialistici sul rischio di liquefazione dei terreni dell’ambito relativo alla Stazione marittima, per via dei rilievi mossi dal Genio civile (al tempo retto dallo stesso Leonardo Santoro che, qualche anno più tardi, sarebbe stato, per qualche mese, commissario di Palazzo Zanca). Per non parlare dell’azzeramento – ora rimesso in discussione – dell’iter per il Ponte sullo Stretto, che costituiva una delle premesse. E soprattutto sono emerse interferenze e criticità tra la stesura originaria del Piau ed un altro piano – che ha già ottenuto il sì del consiglio comunale, il Pudm, Piano del demanio marittimo, noto anche come Piano spiagge.

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