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Cateno De Luca: tutti gli uomini del (candidato) presidente

L'APPROFONDIMENTO | Su quali forze e su quale “cerchio magico” conta davvero Cateno De Luca, nella sua sfida più ambiziosa

Cateno De Luca

Ci sono i compagni di viaggio temporanei, quelli con cui condividere un pezzetto di tragitto e coi quali, ad un certo punto, salutarsi (non per forza amichevolmente). E poi ci sono i fedelissimi, quelli che devono esserci dal primo all’ultimo miglio, ingranaggi di una macchina elettorale che ormai non può permettersi frenate. È il cerchio magico di Cateno De Luca, il gruppo da cui l’ex sindaco di Messina non prescinde, quello a cui più si affida in ogni sua tappa e che anche oggi, nella doppia sfida verso Roma e Palermo, è impegnato in primissima linea. Anche se, alla fine, le decisioni che contano le prende tutte lui, il grande capo, colui che decide, che ci mette la faccia, che ci mette i soldi (tanti, poco più di un milione di euro secondo l’ultimo bilancio depositato dal partito) e fa da parafulmine quando serve.
Tra tutti, il braccio destro per antonomasia è Pippo Lombardo. A lui sono state affidate, come presidente, le chiavi della casa di famiglia, Sicilia Vera. Sempre lui è stato scelto per guidare il settore da sempre ritenuto fondamentale, da De Luca, in un percorso amministrativo, quello dei rifiuti. Ed è sempre Lombardo il presidente di un’altra “creatura” di De Luca, meno nota di altre: il Gal Taormina Peloritani, gruppo di azione locale nato a Fiumedinisi, poi trasferito a Santa Teresa di Riva, che riunisce sotto la propria “ala” i comuni principali di sei valli (la valle d’Agrò, dell’Alcantara, del Dinarini, del Ghiodàro, del Dinarini, del Nisi, del Niceto e Mela). Una realtà che gestisce piani di sviluppo (responsabile dell’ufficio di piano è l’ex vicesindaca di De Luca ed attuale assessora di Basile, Carlotta Previti), finanziamenti e rappresenta un solido sistema di rapporti con una grande fetta della provincia di Messina e i loro sindaci. Insieme alla Fenapi (la creatura per eccellenza di De Luca, che ha ramificazioni in tutta Italia ed è guidata da un altro fedelissimo, Carmelo Satta) è probabilmente la rete territoriale più importante del “pianeta De Luca”.

E non è un caso che, appunto, alla presidenza ci sia il più fidato dei suoi uomini, quel Pippo Lombardo che sposò la causa dell’ex sindaco nel febbraio 2009, quando transitò, da consigliere provinciale, da Alleanza Nazionale (Lombardo è un ex Msi) all’Mpa, nel quale De Luca militava. A quel tempo della squadra faceva parte anche il girovago della politica Carmelo Lo Monte, il quale oggi, dopo aver indossato i colori di Dc, Ppi, Democrazia Europea, Udc, Mpa, Cd, Psi e Lega, è di nuovo al fianco di De Luca. Ma no, in questo caso la definizione di fedelissimo parrebbe grottesca.

Fedelissimo, invece, è certamente Danilo Lo Giudice, che a De Luca si è legato quando era politicamente ancora “in fasce”, nel 2006, appena diciannovenne. Da lì in poi l’ascesa è stata continua: il più giovane consigliere comunale di Santa Teresa di Riva, poi presidente dello stesso Consiglio, due volte sindaco e deputato regionale. Oggi la corsa continua, per un bis all’Ars e non solo.

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